Lecco – Con il Quarto ponte a due corsie di ingresso e uscita, il venerdì 17 dei pendolari della Statale 36 e degli automobilisti lecchesi sarebbe stato meno terrificante di quanto invece è stato, a causa della chiusura del Terzo ponte, con migliaia di guidatori intrappolati o dirottati per le strade del centro e del lungolago di Lecco. Anzi, con il Quarto ponte a due corsie probabilmente il venerdì 17 non sarebbe stato affatto un giorno di conferma delle più nere superstizioni.
Ne è convinto il consigliere regionale lecchese di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini. Il fratello d’Italia, contrariamente a molti altri esponenti della politica locale e provinciale della coalizione di cui fa parte, chiede quindi che il futuro nuovo Quarto ponte, che sarà realizzato accanto all’attuale Terzo ponte Alessandro Manzoni della Milano-Lecco, sia subito progettato e costruito a due corsie, una in ingresso verso Lecco, l’altra in uscita.
«Abbiamo avuto prova di cosa accade nel momento in cui si blocca il Terzo ponte – spiega Zamperini –. Se avessimo avuto già operativo un by-pass viabilistico, avremmo tranquillamente potuto mantenere un livello scorrevole del traffico. Ora è evidente quanto sia necessario accelerare il passo sulla realizzazione del Quarto ponte in doppia corsia". L’esponente di Fratelli d’Italia sostiene il Quarto ponte a due corsie già da quando sedeva sui banchi di minoranza di Palazzo Bovara, prima di essere eletto al Pirellone.
"Ormai c’è consapevolezza sul fatto che, nonostante la promessa di qualche politico del passato, i lavori per la nuova Lecco-Bergamo non inizieranno prima di un paio d’anni – prosegue il consigliere meloniano, lanciando una stoccata agli alleati di coalizione –. È assolutamente necessario che vengano prima conclusi i lavori per il Quarto ponte a doppia corsia, in modo tale che non ci sia una concomitanza di lavori pubblici che creerebbe, nella zona del Bione, una tempesta perfetta dal punto di vista viabilistico".