
Gloria Riva
Abbadia Lariana (Lecco), 12 aprile 2017 - «Mi sono trovata nel posto giusto al momento giusto, tutto qui. Sensazioni? Per ora ancora un po’ smarrita ma di certo orgogliosa di quello che abbiamo fatto». Gloria Riva, trentatrè anni, casa ad Abbadia, è tra i 400 giornalisti a cui è stato riconosciuto uno dei 21 Premi Pulitzer 2017, il più prestigioso riconoscimento che si possa ottenere nella professione. Insieme ai colleghi dell’International Consortium of Investigative Journalists – di cui fa parte anche il settimanale “L’Espresso”, per cui Gloria lavora dopo un passato anche al “Giorno” – il pool di giornalisti è stato premiato per i cosidetti “Panama Papers”, un’inchiesta che ha permesso di scoprire un immenso flusso di denaro fatto transitare nello studio panamense Mossack Fonseca per poi essere dirottato su paradisi fiscali. Una “talpa” ha consegnato all’esterno l’elenco di quanti si erano avvalsi dello studio per nascondere capitali al fisco dei rispettivi Paesi.«Erano undici milioni di file a cui noi dovevamo dare un nome e cognome - racconta Gloria - . Il mio compito nello specifico è stato quello di verificare eventuali casi di omonimie per evitare rischi. Il tutto in soli tre mesi». Nel mirino dell’inchiesta i big di mezzo mondo. «Il caso più buffo è stato quello della cuoca di Briatore, a cui lui aveva intestato una società in un paradiso fiscale per evitare di pagarci le tasse. No, non l’ha presa bene quando ha saputo di essere stato scoperto». Tra i maxi evasori scoperti anche quello Luca Cordero di Montezemolo «che all’inizio ha negato ma poi di fronte all’evidenza si è dovuto arrendere». Gloria per ora si gode il prestigioso premio ricordando che «per ora sono ancora freelance in attesa di un contratto a tempo indeterminato».