Lecco, spuntino di mezzanotte "indigesto": i sanitari del Manzoni protestano

Il dg Favini ha stanziato mezzo milione in tre anni per il “cestino“ da dare a chi fa i turni notturni

Il direttore generale della sanità pubblica lecchese, Paolo Favini

Il direttore generale della sanità pubblica lecchese, Paolo Favini

Lecco - Uno spuntino di mezzanotte da mezzo milione di euro in tre anni per gli operatori sanitari dell’Asst di Lecco che fanno il turno di notte. Il direttore generale della sanità pubblica lecchese Paolo Favini, su richiesta dei sindacalisti della Uil, ha riconosciuto a infermieri e oss che lavorano di notte la possibilità di un "cestino" - sebbene si tratti di un sacchetto biodegradabile – con panino ad affettati o formaggio, un frutto o una confezione di yogurt e una bottiglietta d’acqua da mezzo litro.

Per il frugale pic nic al buio sono stati stanziati 164mila euro per il 2022, 193mila per il 2023 e 161mila per il 2024. Lo spuntino di mezzanotte risulta però indigesto a molti dei diretti interessati: intanto preferirebbero che i soldi vengano utilizzati per reclutare i rinforzi, pagare gli straordinari arretrati o comprare da bere per i pazienti ricoverati che fuori dai pasti devono portarsi o farsi portare l’acqua da casa. Inoltre non ci stanno a passare per chi "elemosina" un tozzo di pane a spese dei contribuenti. Non tutti possono poi usufruire del "cestino". Non piace nemmeno la tempistica della schiscetta notturna che ha il sapore amaro della propaganda elettorale a favore dei delegati della Uil, poiché il mese prossimo si svolgono le elezioni per scegliere i rappresentanti della Rsu.