Minuterie 3M di Lecco, è l'azienda che ha spedito macchine per proiettili in Etiopia

L’azienda con 60 dipendenti spediva anonimi torni in Africa Occidentale. Ma servivano per produrre bossoli per la guerra civile in Tigray

Il sequestro dei macchinari proibiti a Genova

Il sequestro dei macchinari proibiti a Genova

Tre milioni di euro. Tanto varrebbe per tre imprenditori lecchesi la vita di 400mila etiopi, che stanno soccombendo sotto il fuoco incrociato dei militari del Fronte popolare di liberazione del Tigray e dei soldati regolari, che da oltre 2 anni stanno combattendo una cruenta guerra civile sul confine con l’Eritrea. Tre milioni di euro è infatti il prezzo di due loro macchinari di morte per produrre bossoli di proiettili. Li stavano per esportare illegalmente in Etiopia, spacciandoli per normali torni per aggirare l’embargo in atto dall’ottobre 2021 per non alimentare il conflitto. A intercettare il carico al porto di Genova pronto a essere imbarcato su una nave, sono stati i militari della Guardia di finanza e i funzionari delle Dogane del capoluogo ligure. In due container hanno trovato una macchina scanalatrice e una rifilatrice con manuali d’istruzioni su come usarle per produrre bossoli.

Le macchine, che dall’Etiopia sarebbero poi potute finire anche in Russia di cui l’Etiopia è diventato un Paese satellite, sono state prodotte dalla Minuterie 3M di Lecco. "Gli esportatori hanno presentato documenti attestanti genericamente un tornio parallelo e macchine per la formatura a caldo, senza alcun riferimento alla fabbricazione di materiali di armamento", spiega il tenente colonnello Federico Pecoraro del Nucleo di Polizia economico-finanziaria genovese.

Secondo i finanzieri, coordinati dal pm Giancarlo Vona e dall’aggiunto Francesco Pinto, è da novembre 2021 che le esportazioni proibite proseguivano. Da quando sarebbero cominciate il volume di produzione della società lecchese è raddoppiato da 6 a 12 milioni di euro. I due amministratori, padre e figlio di 81 e 54 anni che hanno domicilio fiscale in Austria e in Germania, sono indagati per esportazione di materiali di armamento senza la prescritta autorizzazione e di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico. Sotto inchiesta con le stesse accuse l loro procuratore, un professionista di 53 anni, anche lui di Lecco. Durante le perquisizione sono emerse parecchie anomalie e elementi che indicano il tentativo di nascondere il traffico illecito del materiale bellico. Le indagini proseguono. I titolari della Minuterie 3M, dove lavorano una sessantina di dipendenti, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.