
I profughi ospitati a Cremeno
Lecco, 28 aprile 2016 - Prosegue l’accoglienza della provincia di Lecco verso i richiedenti asilo politico. È stato infatti firmato nella mattinata di ieri l’accordo di accoglienza diffusa, la strategia con la quale i Comuni della Provincia di Lecco intendono procedere, d’ora in avanti, in fatto di gestione dei migranti e dei richiedenti asilo. Alla firma dell’accordo supervisionato dal prefetto di Lecco Liliana Baccari hanno partecipato Felice Baio, presidente dell’Osservatorio politiche sociali della Provincia, il vicesindaco di Lecco Francesca Bonacina e, a nome di Villa Locatelli e della Comunità montana Valsassina – capofila del progetto – il segretario degli enti Amedeo Bianchi.
Dagli uffici del Viminale per discutere delle problematiche e approvare la strategia lecchese è arrivato il prefetto Carmine Valente, direttore centrale dei Servizi civili per l’immigrazione e l’asilo al dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione. «L’accoglienza diffusa e quanto scritto in questa convenzione – spiega Valente – sono bellissime, da tenere strette e servono per responsabilizzare Comuni, sindaci e cittadini«. La Lombardia infatti deve farsi carico di 1.200 richiedenti asilo ogni diecimila arrivi. Il 60% delle richieste vengono respinte e il paese è in ritardo di decenni rispetto a realtà multiculturali come Francia, Germania, Inghilterra o Belgio.
«Nel 2013 – prosegue – ad esempio sono arrivati 170.000 migranti ma quelli registrati sono 90.000 e quindi circa 70mila sono spariti perché l’Italia non prende le impronte digitali e non fa foto segnaletiche. Per questo motivo l’Europa non si fida dell’Italia». Oggi in Libia ci sono 400mila persone in attesa di partire ma è solo perché non hanno più imbarcazioni che gli sbarchi vanno a rilento. Una volta in territorio europeo i profughi che non vengono riconosciuti devono essere rimpatriati ma i paesi di origine devono avere un accordo bilaterale con l’Italia o col paese d’arrivo, e solo pochi stati africano ce l’hanno. «Il Mali ad esempio non ha alcun accordo e per riprendere i propri connazionali chiede soldi e realizzazione di opere». Ora inizierà quindi il lavoro di sensibilizzazione rivolto ai sindaci del territorio, che saranno chiamati ad accogliere i migranti. In tutta la provincia di Lecco ora sono quasi mille i richiedenti asilo politico.