
Gli arrivi di profughi sono in crescita in città e provincia
Lecco, 27 novembre 2016 - Se fosse un Comune si troverebbe al 70° posto in provincia di Lecco. Non certo tra le prime posizioni, ma nemmeno nelle ultime dieci. Con qualche unità in meno dei residenti a Oliveto Lario, i richiedenti asilo politico nel Lecchese potrebbero tranquillamente formare un paese, se non fosse che, in realtà, si trovano sparpagliati per tutto il territorio. Stando agli ultimi dati effettuati mercoledì, sono infatti 1.192 le persone in attesa di asilo sotto il controllo della prefettura. Si tratta per lo più di uomini e per la maggior parte di nigeriani, che scappano dalle atrocità di Boko Haram.
«Con l’arrivo del freddo ci sono meno sbarchi – spiega il capo di gabinetto Marcella Nicoletti –, però questo è sicuramente il numero più alto di richiedenti asilo che ci sia mai stato sul territorio lecchese. Ancora qualche unità e avremo raggiunto il limite impostoci dal ministero». Il centro più capiente è quello creato nei moduli abitativi di Rivabella, dove si trovano in tutto 227 persone. Sono invece 136 i migranti che sono stati smistati al Ferrohotel, dietro il centro commerciale La Meridiana. Entrambe le strutture sono gestite dalla cooperativa Progetto Arca.
Al terzo posto, per numero di persone, c’è l’ex colonia degli Artigianelli a Cremeno, che conta 124 ospiti ed è gestita da Domus Caritas. Gli altri centri sono più piccoli. In 77 dimorano in un ex convento nel capoluogo, sono 85 in una ex caserma di Airuno, ancora 47 in appartamenti a Lecco, mentre a Ballabio 46 extracomunitari sono stanziati in un ex convento. A Esino Lario il Coe gestisce una struttura che tiene 41 persone, mentre altri 15 sono nella sede di Barzio. A Colico, in un ex albergo, la prefettura ha trovato rifugio per 28 profughi, a Olginate 26 migranti si trovano in appartamento, altri 22 sono in una ex casa del clero a Lecco.