Presi i tre gemelli col pollice verde

Gli Arrigoni Negri ai domiciliari a casa della madre, vedova, dove coltivavano una piantagione di marijuana

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di Daniele De Salvo

Qui, Quo, Qua della droga fai da te all’ingrosso in Valsassina: arrestati. Di nuovo. Carabinieri e Finanzieri di Lecco l’altra mattina all’alba hanno ammanettato Paolo, Roberto e Marco Arrigoni Negri. Tre fratelli gemelli di 45 anni che abitano tutti assieme a Cremeno e che tutti insieme coltivavano e producevano droga. A casa loro i militari della Benemerita e della Finanza hanno trovato e sequestrato 30 chili di marijuana e diverse piante di cannabis. Hanno anche smantellato una serra per coltivare lo stupefacente e un laboratorio clandestino per produrre in proprio l’erba da fumarsi, con lampade alogene, ventilatori, umidificatori, un armadio trasformato in essiccatore artigianale, grinder per tritare le foglie e bilancini elettronici.

Scoperta pure una piccola biblioteca con manuali di botanica per occuparsi al meglio di diverse specie e qualità di marijuana. I tre erano già finiti in cella esattamente tre anni fa, a ottobre 2019, sempre per lo stesso motivo. Mentre in due nel 2018 erano stati spediti sul banco degli imputati per aver devastato alcune auto in sosta, a quanto sembra dopo aver fumato qualche spinello di troppo. L’accusa per loro è di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti, con l’aggravante della notevole quantità. Dopo aver trascorso una notte rinchiusi in carcere a Pescarenico, ieri in tarda mattinata il giudice che li ha interrogati li ha rispediti tutti a casa ai domiciliari, dall’anziana madre vedova che non sa più come come comportarsi con i tre gemelli che non riescono a trovarsi un lavoro e che, quando lo trovano, non sono in grado di tenerselo per più di qualche settimana perché poi ne combinano sempre una.

"L’operazione rientra in una più ampia attività per contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti in Valsassina", commentano i colonnelli Emilio Fiora e Alessio Carparelli, comandanti provinciali rispettivamente di Finanza e Arma. Abuso e spaccio di droga hanno infatti invaso pure la Valsassina, trasformando le zone a monte dell’Alto Lario in boschi della droga. "Purtroppo è proprio così – conferma il sindaco di Cremeno Pierluigi Invernizzi – Non siamo un’isola felice. Grazie quindi a carabinieri e finanzieri, più droga si toglie dalla circolazione meglio è". Arresti e sequestri servono, da soli tuttavia non bastano.