DANIELE DE SALVO
Cronaca

Premana riabbraccia Michi con un cuore nuovo: “Bentornato guerriero”

Ventisette anni, la malattia, il trapianto e un percorso lungo venti mesi La nonna e gli zii: sapevamo tutti che questa battaglia l’avresti vinta tu

Parenti, amici, conoscenti: l’intera comunità in festa per il ritorno di Michi

Parenti, amici, conoscenti: l’intera comunità in festa per il ritorno di Michi

Premana, 5 dicembre 2024 – Michi è tornato a casa, nella sua Premana. Ha un cuore nuovo. Il cuore nuovo, che ora è il suo cuore, ha preso il posto del suo vecchio cuore malato. Glielo ha regalato un anonimo donatore, giovane come lui, morto probabilmente in seguito a un incidente, i cui familiari hanno accettato che continuasse a battere nel petto di un altro ragazzo a cui hanno salvato la vita. Michi, appunto.

Michele G., 27 anni, 28 tra tre settimane, mancava da casa, dalla sua Premana, da 20 lunghissimi mesi, carichi di angoscia, aspettative, soprattutto speranza. Gli amici e il parroco don Matteo lo hanno accolto come un eroe, con un tripudio di campane a festa, le stelline incandescenti, i palloncini colorati.

“Sapevano tutti che questa battaglia l’avresti vinta tu!. Bentornato a casa guerriero”, il saluto della nonna, delle zie Ale e Sara, dello zio Sandro e dello zio Andrea, e di Mario, Luci, Lupe, Susi, Seri. “Michi, con il tuo nuovo cuore, illumini di gioia i nostri cuori”, il benvenuto di zio Tullio, zia Elena, zio Mario, Italo, Luca e tutti gli altri che lo hanno aspettato e accolto fuori casa, con le mascherine chirurgiche e Ffp2 per proteggerlo.

Michi mancava da casa da marzo 2023: era stato ricoverato d’urgenza in ospedale al Papa Giovanni XXIII di Bergamo in attesa di un trapianto di un cuore che sembrava non arrivare mai.

A giugno finalmente la bella notizia: il nuovo cuore. L’intervento, complicato e ad alto rischio, è chirurgicamente riuscito, ma sono subentrate alcune gravi complicanze, come spesso capita per simili interventi, tra rischi di rigetto, possibili infiammazione e infezioni, farmaci che azzerano le difese immunitaria contro un organo ancora estraneo affinché il fisico lo accetti come suo.

Michi è rimasto ricoverato a lungo nel reparto di Terapia intensiva, fino a quando non è stato dichiarato fuori pericolo dai medici. Le tappe successive sono state il trasferimento in un reparto ordinario dell’ospedale e quindi in un appartamento sanitario protetto, ma sempre lontano da casa, dalla sua Premana. L’altro giorno infine il ritorno a casa, a Premana, salutato con gioia da familiari, amici, premanesi e da una distesa di campane a festa come durante le messe solenni: “Bentornato a casa guerriero”.