DANIELE DE SALVO
DANIELE DE SALVO
Cronaca

Naviga nell'articolo:

Escursionista milanese “miracolato”: scivola per 300 metri dalla cima del Grignone e se la cava con ferite lievi

Il 33enne è precipitato per centinaia di metri lungo il pendio innevato dalla cima della montagna. I soccorritori, da terra e dal cielo, temevano di dover recuperare un cadavere

I soccorritori dell'eliambulanza in montagna (foto d'archivio)

I soccorritori dell'eliambulanza in montagna (foto d'archivio)

Pasturo (Lecco), 22 febbraio 2025 – Il passo falso su una lastra di ghiaccio, poi la scivolata infinita giù per il pendio innevato. Cinquanta, cento, duecento, duecentocinquanta, trecento metri, prima di fermarsi, frastornato, ferito, ma ancora vivo. “Un miracolato”, commentano gli amici di Luca, un giovane di Milano di 33 anni che nella tarda mattinata di oggi è precipitato dal Grignone.

La caduta

Luca, escursionista esperto, già salito in cima al Grignone diverse volte, anche d'inverno, è caduto praticamente dalla vetta della montagna. Si trovava appena sotto il rifugio Luigi Brioschi, che si trova sulla sommità dei 2.410 metri di quota della Grigna Settentrionale. È successo tutto in un attimo: ha messo i piedi su una lastra di ghiaccio ed è scivolato lungo il pendio del versante sud-est, a monte di Pasturo. È precipitato per 300 metri. Dall'alto chi era con lui non ha potuto altro che guardarlo diventare un puntino sempre più lontano per poi scomparire del tutto.

I soccorsi

Immediato l'allarme: da terra si sono messi in marcia i tecnici volontari del Soccorso alpino della stazione di Valsassina e Valvarrone della XIX Delegazione Lariana, mentre dalla base di Bresso sono decollati i soccorritori dell'eliambulanza di Milano. A valle c'erano nuvole basse, in alto però il cielo era per fortuna sereno. Dall'eliambulanza sono così riusciti a sbarcare a terra con il verricello sia il tecnico di elisoccorso, che è un tecnico del Soccorso alpino, sia il medico, sia l'infermiere di equipaggio. Erano certi che si sarebbe trattato di un recupero di un cadavere.

Il miracolo

Luca era cosciente, si muoveva, parlava, incredulo anche lui di non essere morto. Una volta valutato e stabilizzato, Luca è stato immobilizzato sulla barella Next, un immobilizzatore spinale appositamente concepito per evacuare in sicurezza pazienti da zone impervie. È stato trasferito a bordo del mezzo aereo di emergenza sempre con il verricello e poi elitrasportato direttamente all'ospedale di Lecco, dove è stato ricoverato. Nonostante la lunga scivolata Luca sta bene, le sue condizioni non sono gravi. Ha riportato solo problemi ad una spalla e poco altro, ma nulla di troppo preoccupante.