DANIELE DE SALVO
Cronaca

Il ponte di Paderno ha i giorni contati: reggerà solo per 10 anni

Il San Michele deve essere sostituito in fretta nonostante siano appena conclusi i lavori di ristrutturazione

Il ponte San Michele di Paderno d'Adda

Il ponte di Paderno d'Adda ha gli anni contati. Nonostante sia stato completamente rimesso a nuovo con un investimento di 20 milioni di euro e 2 anni di lavori, il San Michele reggerà solo per altri 10 anni, poi dovrà essere completamente chiuso al traffico veicolare e ferroviario, per restare solo un'attrazione turistica. Per evitare il rischio di una serrata anticipata rispetto a quella prevista del 2031 e guadagnare magari ulteriore tempo, permane il blocco del passaggio in contemporanea dei treni e delle auto che tanti problemi sta provocando oltre che il divieto di transito ai mezzi pesanti. A emettere il verdetto sono stati i tecnici di Rfim l'ente proprietario dell'infrastruttura,  al termine delle prove strutturali effettuate da quando lo storico viadotto costruito a ntempo di record per l'epoca tra il 1887 e il 1889 tra Paderno d'Adda e Calusco d'Adda ha riaperto definitivamente i battenti lo scorso settembre.

“Al fine di preservare il manufatto è necessario limitare al massimo i carichi che sopporta il ponte, così da estenderne la vita utile almeno per 10 anni ancora”, riporta Massimo Cocchi, assessore a Calusco d'Adda e consigliere provinciale di Bergamo. E' quindi cominciato il conto alla rovescia per costruire un nuovo ponte oppure due, uno per le auto, l'altro per i treni, ma contemporaneamente. “Si devono realizzare un attraversamento ferroviario e uno stradale, contemporaneamente – ribadisce l'assessore e consigliere provinciale -. Abbiamo già vissuto quasi due anni con la viabilità limitata e abbiamo capito quanto è importante e necessario l’attraversamento dell’Adda tra Calusco e Paderno: non accettiamo soluzioni diverse.  Il nuovo ponte deve essere costruito e deve garantire la viabilità stradale oltre che quella ferroviaria. Dobbiamo dirlo chiaramente: la cosa più importante è assicurare una mobilità su ferro e su gomma in sostituzione del San Michele”. La soluzione migliore la individueranno i progettisti. Si sono subito mobilitati anche i senatori Paolo Arrigoni e Simona Pergreffi che hanno già chiesto un incontro urgente ai presidenti delle province di Bergamo e Lecco Gianfranco Gafforelli e Claudio Usuelli: “L’obiettivo è di riattivare la cabina di regia sulle questioni riguardanti il ponte San Michele”.