FEDERICO MAGNI
Cronaca

La valle del Pioverna trasformata in una discarica: rifiuti a due passi dal paradiso

L’immondizia, gettata anche dalle auto in corsa, infesta la valle in fondo alla quale si trovano l’Orrido di Bellano e la celebre cascata

L'Orrido di Bellano (Archivio)

L'Orrido di Bellano (Archivio)

Parlasco, 28 febbraio 2024 – L’impressione è quella di trovarsi alle prese con un’usanza ben radicata che non riguarda solo qualche turista maleducato o l’inciviltà di pochi, ma una schiera di persone che evidentemente ha l’abitudine di usare un luogo bello e selvaggio, come la valle che costeggia la provinciale che collega Bellano a Taceno, come propria discarica speciale.

L’inferno nel paradiso

C’è chi lancia i sacchi della spazzatura direttamente dall’auto, disperdendo il contenuto giù per il pendio e chi scarica quintali di materiali edili. Evidentemente sanno di rimanere impuniti visto che è una questione che va avanti da tempo.

Succede da anni, in questi giorni però la “discarica Pioverna” (dal nome del fiume che scorre nei meandri della valle), ha raggiunto nuovi picchi. Basta fermarsi in prossimità di una qualsiasi delle piazzole che si affacciano sulla valle impervia, l’ultima coda della Valsassina che si tuffa nel lago di Como, per notare sacchi di rifiuti, secchi utilizzati nel mondo dell’edilizia ma anche pneumatici ed elettrodomestici. Ultimamente pure parecchio eternit (sia a lastre che sbriciolato).

Nei giorni scorsi per dare un tono di surreale al tutto è apparsa pure una riproduzione degli “Iris“ di Van Gogh e alcuni spartiti. Lì sotto, in fondo alla vallata, c’è pure il celebre Orrido di Bellano, e la cascata. Scorci meravigliosi che fanno il pieno di visitatori ogni anno, ma inevitabilmente, tutti quei rifiuti speciali, prima o poi, verranno trascinati lì dentro.

Abitudine radicata

Ma come si fa a tollerare ancora nel 2024 uno scempio del genere, in una valle come quella del Pioverna? "Come si può controllare un fenomeno di malcostume così radicato e che va avanti da tantissimo tempo? - chiede invece Alberto Denti, sindaco di Parlasco, sul cui territorio comunale scorre buona parte della strada - Lì sotto c’è di tutto. Dagli anni ‘70 o ‘80 hanno buttato anche delle auto. Ma come possono intervenire comuni piccoli come il nostro? Ci costerebbe centinaia di migliaia di euro ripulire tutta la vallata. Si potrebbero mettere foto-trappole ma sicuramente la gente finirebbe per lanciare la spazzatura da un’altra parte, in una valle accanto. Qualcuno è stato addirittura minacciato quando ha scoperto chi si disfaceva dei rifiuti. Ho lottato due anni per posizionare una telecamere in una strada del mio comune dove viene abbandonata la spazzatura". Secondo qualcuno, gli orari delle discariche nei paesi limitrofi non incoraggiano lo smaltimento corretto dei rifiuti.

Pellegrinaggio di sporcaccioni

“Si tratta di gente che sale apposta da queste parti per disfarsi di rifiuti speciali che dovrebbe smaltire in altro modo. Passano di notte. La questione delle discariche non c’entra niente. È un problema di maleducazione - commenta il sindaco di Taceno Alberto Nogara -. Almeno sono stati messi i parapetti che rendono un po’ più problematico l’abbandono di rifiuti. Ma per risolvere il problema prima di tutto bisognerebbe educare le persone, fare delle campagne di sensibilizzazione e poi organizzare delle giornate con la protezione civile e tanti volontari per ripulire la valle. Poi a quel punto controllare che nessuno butti altri rifiuti. Come si può fare? La Provincia o l’azienda dei rifiuti potrebbero piazzare delle foto-trappole e multare chi viene beccato".