DANIELE DE SALVO
Cronaca

Lecco, nel vecchio rione di pescatori nascerà la città del futuro

Il quartiere di Pescarenico diventerà un laboratorio di innovazione e rigenerazione urbana

La zona di piazza Era nel rione di Pescarenico nel Comune di Lecco

Lecco, 29 marzo - Da «gruppetto di case, abitate la più parte da pescatori, e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare", come lo ha definito Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, a futuro centro nevralgico di Lecco. E’ il rione di Pescarenico, che verrà completamente riqualificato e diventerà un laboratorio per progettare la città di domani. L’epicentro del percorso di innovazione e rigenerazione urbana sarà soprattutto il vecchio scalo merci in disuso dell’ex Piccola velocità. Si stima occorrano almeno 21 milioni e mezzo di euro per trasformare in realtà l’ambizioso piano da realizzare entro il 2030, termine previsto dal sindaco Mauro Gattinoni e dal “suo” archistar tedesco di fiducia del Politecnico di Milano, Andreas Kipar, per ultimare la svolta green ed ecosostenibile di Lecco. Lì troveranno posto il nuovo polo del sapere direttamente collegato con la vicina sede del Politecnico, un hub dell’innovazione, un urban center, spazi per la cretività, mostre ed eventi, padiglioni, un’area per le manifestazioni, il mercato, un parco urbano con tanto di laghetto e collina artificiale e un parcheggio interrato.

La strategia comprende anche zone pedonali e a traffico limitato, piste ciclabili e una nuova organizzazione della viabilità in tutto il quartiere. Gli schizzi e i masterplan sono già pronti per essere presentati in Regione per cercare di ottenere un contributo di 15 milioni e 500mila euro. "L’obiettivo di lungo periodo è la ricostruzione e riconfigurazione di reti stabili di comunità e sperimentazione di modelli innovativi attraverso laboratori e processi di condivisione, responsabilizzazione e ingaggio della cittadinanza attiva come attori nei processi di rigenerazione e innovazione urbana – si legge nella lunga e dettagliata relazione della professoressa del Poli in Urban design Angela Colucci con Anna Schellino e Norman Ayaad -. Un luogo di incontro tra istituzioni, ricercatori, giovani creativi, operatori, culturali, associazioni, che ospiterà e accompagnerà lo sviluppo dei progetti".