Diga di Pagnona, scatta la messa in sicurezza

Meno acqua nell’inavso e più facilità di scarico per evitare l’ondata di piena che travolse Dervio nel 2019

Il tavolo tecnico in prefettura

Il tavolo tecnico in prefettura

Pagnona, 19 settembre 2020 -  La bomba d’acqua a orologeria che potrebbe ancora esplodere su Dervio verrà disinnescata prima che deflagri nuovamente come già accaduto all’alba dell’estate 2019, quando il paese è stato sommerso dallo tsunami del Varrone in piena. La diga di Pagnona a monte del centro abitato da cui era tracimata una “valanga idrica“ innescata da un’ondata di maltempo verrà infatti abbassata. Il bacino artificiale alle spalle dello sbarramento conterrà così molta meno acqua.

Il progetto, datato addirittura 2006 e poi revisionato nel 2011 ma rimasto sempre chiuso sempre in un cassetto, potrebbe essere ultimato entro la fine del 2021. L’intervento, molto complesso anzi ingegneristico, permetterà di "incrementare i margini di sicurezza strutturale dell’opera, in particolare nei confronti della verifica di scorrimento, e di aumentare la portata massima esitabile dallo scarico superficiale, per una più agevole gestione delle piene ricorrenti ed eccezionali", si legge nella relazione tecnica.

La diga, che in realtà si trova a Premana, realizzata nel 1927 per alimentare un impianto idroelettrico in grado di produrre fino a 51,2 Gwh/anno, attualmente è alta 21 metri e mezzo ma verrà limata di 6 metri e oltre fino ad un’altezza di 15. L’obiettivo complessivo è quello di aumentare la capacità di scarico della diga, abbassarne la soglia sfiorante, ma anche di modificare degli organi di comando dello scarico di fondo e dello scarico intermedio che verranno dotati di pistoni più efficienti e rapidi per manovrarli e di allargare la strada di accesso al complesso energetico in modo che sia più facilmente accessibile in caso di emergenza.

L’abbassamento della diga di Pagnona e la conseguente riduzione di livello nell’invaso incrementa la stabilità delle sponde del bacino", proseguono inoltre i tecnici. L’attuazione dell’intervento è stata annunciata ieri durante un incontro in prefettura a Lecco a cui hanno partecipato i responsabili di Enel Green Power, che è la società che gestisce la diga e il relativo impianto, i funzionari dell’ufficio regionale territoriale di Lecco di Regione Lombardia e il sindaco di Dervio Stefano Cassinelli, che dall’indomani l’alluvione che ha sommerso il paese che amministra continua a reclamare più sicurezza per li mitare la possibilità di altri eventi simili. Gli esperti assicurano tuttavia che, paradossalmente, senza la diga, sarebbe andata ancora peggio perché nessuno avrebbe altrimenti potuto controllare almeno in parte la massa d’acqua che si è abbattuta sul paese.