Padre Norberto ferito da una mina, nuova operazione: ''Sta meglio, è pieno di coraggio''

Il missionario colpito in Centrafrica. Il 22 marzo incontrerà gli amici di Lecco, sua città d'origine

Padre Norberto Pozzi

Padre Norberto Pozzi

Lecco, 8 marzo 2023 – Sta meglio padre Norberto. Dovrà però essere operato ancora. Nonostante quello che ha affrontato e sta passando, vuole incontrare i suoi amici lecchesi dal suo letto d'ospedale dall’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna dove è ricoverato. Il 22 marzo parteciperà in videoconferenza ad una serata di solidarietà padre Norberto Pozzi, il missionario carmelitano scalco di 71 anni originario di Lecco che il mese scorso è saltato su una mina anticarro in Centrafrica. Ha subito una prima amputazione del piede sinistro pochi giorni dopo l'incidente e poi è stato nuovamente operato in Italia una volta rimpatriato per poter in futuro impiantargli una protesi che gli permetta di camminare di nuovo.

L'incidente

Lo scorso 10 febbraio, padre Norberto è saltato su una mina, mentre si recava in un villaggio per incontrare o suoi parrocchiani e riparare una scuola lungo la pista tra Bozoum a Bouar. E' riuscito a percorrere solo una ventina di chilometri. Era stato avvisato della presenza di mine e aveva intenzione di fermarsi al primo villaggio. Era al volante di una Toyota Land Cruise. Lui come le altre persone che erano a bordo sono sopravvissute per miracolo. L'esplosione dell'ordigno nascosto lungo la strada sterrata che stavano percorrendo ha ridotto la jeep in un ammasso di rottami. Le immagini del veicolo sono impressionanti. Le schegge e le lamiere hanno disintegrato il calcagno del religioso, che è stato soccorso da un motociclista di passaggio.

Padre Norberto Pozzi
Padre Norberto Pozzi

I soccorsi

Dall'ospedale della sua missione è stato trasferito prima in un ospedale della capitale della Repubblica Centrafricana, poi in Uganda, a Kampala. E' stato trasferito con un elicottero e con aerei dei soldati dell'Onu della missione Minusca. Ci sono successivamente voluti diversi giorni e altre 16 ore di volo via Amsterdam per riportarlo finalmente in Italia, all’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna. Nella clinica del capoluogo emiliano, poco dopo il suo trasferimento, ha già subìto una lunga operazione per la pulizia chirurgica del moncone, in vista di vista di un’ulteriore amputazione della gamba sinistra, che gli verrà tagliata probabilmente sotto il ginocchio. Ha rischiato la necrosi dei tessuti molli e una setticemia che lo avrebbe ucciso.

Padre Norberto Pozzi
Padre Norberto Pozzi

La serata

Alla serata del 22 marzo, in programma nella sala provinciale don Angelo Ticozzi, padre Norberto si collegherà con un videomessaggio. Ci saranno il sindaco Mauro Gattinoni e padre Aurelio Gazzera, 50 anni, suo confratello, missionario carmelitano a Bozoum e Baoro. E' il superiore delegato delle Missioni Carmelitane in Centrafrica. Parteciperà pure la collega Anna Pozzi, giornalista esperta di Africa. L'iniziativa è promossa dai responsabili della Acli provinciali di Lecco, dai soci del Centro culturale Alessandro Manzoni e dai missionari carmelitani. La serata di sensibilizzazione comincerà alle 20.45. Verranno raccolti anche fondi, sia per sostenere l'attività dei missionari, sia per pagare le spese di soccorso e trasferta di padre Norberto dall'Africa all'Italia, completamente a carico dei missionari.

Padre Norberto Pozzi
Padre Norberto Pozzi

Il Centrafrica

“Padre Norberto ora sta meglio, è pieno di coraggio e di voglia di vivere – riferisce padre Aurelio -. Pensa a quella che è diventata la sua gente in Centrafrica, dove è arrivato nel 1980 da geometra. Proprio lì, in quello che è considerato uno dei Paesi più poveri e tormentati dell’Africa, è maturata la vocazione che lo ha portato a farsi carmelitano. Nel 1995 è tornato in Centrafrica da sacerdote”. Dopo varie crisi politiche e situazioni di violenza, la Repubblica Centrafricana è nuovamente piombata nell’incubo della guerra dieci anni fa. Attualmente gran parte della popolazione è sfollata e più della metà è a rischio fame. Gruppi armati e di ribelli continuano a imperversare in diverse regioni e hanno ripreso a disseminare il territorio di mine che colpiscono innanzitutto la popolazione civile. È quanto successo anche a padre Norberto e alle persone che viaggiavano con lui.