DANIELE DE SALVO
Cronaca

Paderno, la maledizione del ponte San Michele

Due salti fatali in poche ore. Dal 2000 a oggi sono almeno una cinquantina le persone che hanno scelto il ponte per farla finita

Il ponte sull'Adda

Paderno d'Adda (Lecco), 2 marzo 2016 – Per il San Michele si conferma il triste appellativo di «ponte dei suicidi». L'altra notte un 29enne giunto appositamente da Gorgonzola si è lasciato cadere giù dagli 80 metri del cavalcavia e nel pomeriggio di oggi, mercoledì, anche un'altra persona ha compiuto il grande salto fatale, il secondo nel giro di poche ore. Le barriere in metallo poste a protezione dei parapetti dunque non servono a nulla, come non serve il divieto di transito ai pedoni. L'imponente struttura pare maledetta sin dalla sua realizzazione, avvenuta tra il 1887 e il 1889, tanto che si narra che il progettista, lo svizzero Jules Röthlisberger, proprio pochi attimi prima del collaudo abbia anche lui pensato al gesto estremo per timore che la sua creatura crollasse. In realtà è deceduto di polmonite nel 1911, ma un'aurea di sventura pare aleggiare su una delle più importanti opere dell'era industriale.  

Dal 2000 ad oggi sono almeno una cinquantina coloro che hanno scelto di farla finita buttandosi dal ponte di Paderno, provenienti da ogni angolo di Lombardia e anche oltre. L'acqua del fiume sottostante, dopo un volo di una manciata di secondi, si compatta come un muro di cemento e non lascia scampo. I sopravvissuti al grande salto sono pochissimi, o perché sono atterrati tra le chiome degli alberi che crescono lungo le sponde o perché si sono buttati dall'arcata inferiore, guadagnando metri che hanno segnato la differenza tra la morte e la vita.  

E' da tempo che si discute su come rendere più sicuro il gioiello di ingegneria, scampato ai bombardamenti delle due grandi guerre e paragonato alla Torre Eiffel. Ad oggi tuttavia ogni rimedio si è rivelato vano. Forse qualcosa potrebbe essere studiato nell'ambito del progetto di consolidamento da 20 milioni di euro previsto entro il prossimo triennio. Si parla non soldo di protezioni più alte, ma anche di apposite reti che impediscano le cadute dall'alto.