Lecco, operai Leuci esposti all’amianto: "Sentenza storica contro l’Inps"

Dopo una lunga battaglia tre ex dipendenti hanno ottenuto i benefici riservati ai lavoratori a rischio

Cinzia Manzoni, presidente del Gam

Cinzia Manzoni, presidente del Gam

Lecco - «Ci dicevano che l’amianto ci proteggeva". Invece l’amianto, che era ovunque e che portavano pure addosso con le tute e i guanti ignifughi da lavoro, non li proteggeva. Anzi, rischiava di ucciderli. Solo che non lo sapevano, perché nessuno si era degnato di dirlo né a loro né a tutti gli altri dipendenti della ex Leuci di Lecco, la storica fabbrica di lampadine di Lecco, fondata nel 1919 e chiusa nel 2014.

A differenza di altri colleghi che purtroppo si sono ammalati di tumore a causa dell’asbesto che infestava ogni ambiente ed era utilizzato perfino nei dispositivi in teoria di protezione, Adele Riva, che lì ha lavorato dal 1965 al 2000, Elisa Zanetti, rimasta in fabbrica dal 1968 al 1996, ed Eligio Melesi, andato in pensione nel 2022 dopo 33 anni di servizio, sono scampati alla polvere killer che uccide anche a distanza di parecchio tempo e ora hanno diritto a benefici contributivi a titolo di risarcimento. Significa un aumento della pensione e spettanze una tantum per gli arretrati. Lo prevede una legge del 1992 per quanti sono stati esposti ai limiti delle 100 fibre di amianto per litro d’aria. Per ottenere il riconoscimento di quanto spetta loro di diritto hanno tuttavia dovuto intentare causa in tribunale contro i vertici dell’Inps.

Sono stati assistiti da Cinzia Manzoni, presidente del Gam, il Gruppo aiuto mesotelioma fondato nel 2014 affinché a sempre meno persone sia riservata la sorte capitata a suo padre Angelo, scomparso per un tumore della pleure dovuto all’esposizione all’amianto, dall’avvocato dell’associazione Roberto Molteni e dal medico legale Edoardo Bai, che hanno impiegato mesi per raccogliere testimonianze e documenti a favore dei tre ex dipendenti. "Una sentenza storica per una causa pilota", commenta Cinzia Manzoni, che lascia intendere che molti altri degli ex lavoratori della Leuci superstiti potrebbero seguire la stessa strada.