Olginate, il killer si arrende: finita la fuga dopo otto giorni

Si è nascosto nei boschi E quando girava nei paesi per cercare ciò che gli serviva teneva la mascherina sul viso

Olginate, il luogo della sparatoria

Olginate, il luogo della sparatoria

Olginate (Lecco), 22 settembre 2020 - Il killer di Olginate si è costituito. Dopo otto giorni di latitanza Stefano Valsecchi, l’imprenditore edile di 54 anni che domenica scorsa ha freddato in strada a colpi di pistola il 47enne Salvatore De Fazio e ferito suo fratello maggiore 50enne Alfredo, "colpevoli" di essere il padre e lo zio di due ragazzi che poche ore prima avevano aggredito il suo secondogenito 25enne, ieri si è prima presentato a casa a Calolziocorte per salutare moglie e figli, poi ha chiamato l’avvocato di fiducia Marcello Perillo e con lui si è infine presentato direttamente in caserma a Lecco. Durante la fuga si è rifugiato nei boschi della zona, ma non è rimasto nascosto tutto il tempo: per rifornirsi di provviste si sarebbe aggirato liberamente nei paesi del circondario approfittando sia di essere poco conosciuto, sia della mascherina obbligatoria calata sul volto.

Dopo la notifica del mandato di cattura che pendeva su di lui e gli altri adempimenti è stato trasferito in carcere a Pescarenico senza essere interrogato. "Al momento non ha confessato nulla né rivelato niente perché non gli è stata posta alcuna domanda", spiega il suo legale. Che prosegue: "È molto provato fisicamente e psicologicamente ed è preoccupato per sua moglie e i suoi figli". Le accuse per l’ormai ex prima rossa del Lecchese, oltre che di porto illegale di armi, sono quelle di omicidio e tentato omicidio dolosi. Il pm incaricato del caso è infatti convinto che abbia premeditato tutto e premuto il grilletto volontariamente per uccidere, come riferito da diversi testimoni oculari che lo hanno visto mentre sparava a distanza ravvicinata alla sua vittima ormai a terra per giustiziarla.