Olgiate Molgora, il benefattore laico dona un milione alla parrocchia

L’annuncio del prete di San Zeno, don Giancarlo Cereda: "L’eredità è arrivata sul conto". Il donatore, deceduto l’anno scorso, non era un uomo molto religioso

La parrocchia di San Zeno a Olgiate Molgora

La parrocchia di San Zeno a Olgiate Molgora

Olgiate Molgora (Lecco) – Un milione di euro. È il regalo postumo che un benefattore ha lasciato in eredità al curato della parrocchia di San Zeno di Olgiate Molgora per festeggiare il suo trentesimo anniversario da prevosto.

I soldi sono naturalmente destinati non tanto al prete, quanto ai suoi fedeli giovani e meno giovani e ai poveri della comunità. Ad annunciare la cospicua donazione è stato lo stesso parroco di San Zeno don Giancarlo Cereda, prossimo agli 84 anni di vita e ai 59 da reverendo, proprio in occasione dei festeggiamenti per il trentennale della sua nomina alla guida dei credenti sanzenesi di Olgiate, in concomitanza con la patronale della frazione. Tracciando il bilancio della sua attività pastorale e indicando i prossimi importanti interventi che intende realizzare, il don ha rivelato: "C’è qualcuno che mi ha sostenuto, perché nel testamento, prima di morire, mi ha lasciato i soldi". "Ve lo devo dire, perché i soldi non sono mica per me, sono per voi – ha proseguito don Giancarlo -. Mi sono arrivati sul conto un milione di euro".

Chi sia il benefattore defunto non lo ha voluto svelare, sempre nelle sue ultime volontà il "parrocchiano benemerito" - così lo ha definito il prevosto - ha infatti chiesto di poter restare anonimo. Si sa però che è morto l’anno scorso, che aveva superato gli 80 e che abitava nella frazione Monticello, indizi più che sufficienti per i residenti del posto per identificarlo, oltre che per stupirsi, poiché, a quanto sembra, non era nemmeno troppo religioso. Nonostante non fosse troppo di chiesa, probabilmente il benefattore è però pure lui, come molti, rimasto favorevolmente impressionato dalla passione che l’anziano sacerdote, ultimo baluardo del rione, dedica incessantemente alle sue pecorelle di San Zeno, fedeli praticanti e non.