DANIELE DE SALVO
Cronaca

La Lecco dell’Ottocento riemerge grazie ai volontari di Officina Gerenzone

Armati di cesoie, falci e pale hanno ripulito le canalizzazioni che alimentavano una ruota in ferro di un’antica attività produttiva. Il grazie del sindaco ai ragazzi per aver ripulito i canali: “Sono pezzi di storia”

I volontari di Officina Gerenzone avevano già salvato una vecchia chiusa vecchia di tre secoli

I volontari di Officina Gerenzone avevano già salvato una vecchia chiusa vecchia di tre secoli

Lecco, 22 giugno 2025 – Una sorta di antica Venezia sommersa sul lago di Como. Canali, vie d’acqua, chiuse. Non per navigare, ma per alimentare attività industriali. A riportare alla luce la Venezia dimenticata sul lago di Como alle pendici del Resegone, sono stati sette volontari dell’associazione Officina Gerenzone, la cui missione è salvare l’identità, la storia e la memoria del fiume, il Gerenzone appunto, uno dei corsi d’acqua su cui si è cresciuta Lecco.

Armati di cesoie, falci e pale hanno ripulito le canalizzazioni, ora in secca, che alimentavano una ruota in ferro di un’antica attività produttiva. Si trovano a Laorca, una dei rioni di Lecco. Portavano acqua agli impianti di una filanda.

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“Costruito a metà Ottocento come filatoio con annessa filanda di un imprenditore laorchese, l’edificio sfruttava il passaggio della roggia derivata più a monte dal Gerenzone che ne animava almeno tre di ruote, di cui sopravvive solo una in ferro, collegate ai torcitoi interni – spiega Paolo Colombo, giovane architetto di 26 anni, presidente di Officina Gerenzone -. Un’altra ruota, completamente in legno e quindi più antica, dava energia all’adiacente trafileria”. I manufatti risalgono all’inizio del XIX secolo.

I “magnifici 7” hanno ripulito l’area da sterpaglie, rovi e soprattutto rifiuti che avevano letteralmente sepolto lo spazio. È riemersa anche una targa che riporta il nome dei costruttori del manufatto, ovvero i fratelli Benallio o Benaglio di Castello sopra Lecco, altro rione di Lecco. “Erano specializzati proprio nella costruzione di ruote idrauliche come quelle, ancora esistenti, del mulino di Valmadrera e di un altro a Imberido”, racconta Paolo.

“Grazie ai volontari di Officina Gerenzone per questa operazione di recupero di un pezzo della storia dell’archeologia industriale della città, che è la storia di tutti noi” ringrazia il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni.

Un tratto della fiumicella chiusa da anni
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I volontari di Officina Gerenzone avevano già salvato una vecchia chiusa di tre secoli, che serviva per bloccare e deviare l’acqua della Fiumicella. La Fiumicella era un canale, di cui si trova già traccia in scritto del 1300. Era costituita da centinaia di derivazioni e chiuse e azionava almeno 150 ruote di cui si sono perse le tracce.