MANUELA MARZIANI
Cronaca

"O ci ascoltano o blocchiamo tutto". Agricoltori, sfilata tra gli applausi

Pavia, una colonna di 500 mezzi agricoli ha raggiunto il centro. Sotto accusa le politiche dell’Unione Europea "Pagare una persona perché non svolga la sua attività calpesta la dignità. Le cose devono cambiare" .

"O ci ascoltano o blocchiamo tutto". Agricoltori, sfilata tra gli applausi

"O ci ascoltano o blocchiamo tutto". Agricoltori, sfilata tra gli applausi

"Siamo pronti a bloccare tutto per l’Europa". Un assaggio si è avuto ieri mattina, quando Pavia è stata completamente bloccata da un corteo di 500 trattori. La protesta che nei giorni scorsi è stata in Oltrepò è arrivata nel capoluogo. Un lungo serpentone dalla periferia fino al centro che procedeva a passo d’uomo tra clacson, sirene e bandiere tricolori "accompagnato" da alcune persone in bicicletta e applaudito dai molti pedoni che, approfittando della bella giornata, stavano andando al mercatino dell’antiquariato di viale XII febbraio. Poche le proteste per i disagi alla circolazione, molti più gli applausi di solidarietà.

"Siamo agricoltori che coltivano soprattutto cereali e fanno anche rotazione – ha detto Giuliano Anselmi – quest’anno volevano farci lasciare libero il 4% dei terreni pensando di inquinare meno. Ma dove non viene coltivato non viene irrigato e di conseguenza non cresce l’erba. Quindi si produce meno ossigeno. Vogliono arrivare ad avere il 50% di produzione di cibo sintetico per i più poveri, mentre quello che produrremo sarà consumato dai più ricchi. Hanno deciso di distruggere l’agricoltura. Le multinazionali hanno degli interessi e i politici le stanno supportando".

"Il nostro futuro è anche il vostro" si leggeva su un trattore. "Pagare una persona per non fare il proprio lavoro calpesta la dignità di chiunque – ha aggiunto Tommaso, dipendente di un’azienda agricola in corteo perché teme di perdere il proprio posto –. Se non verremo ascoltati, la situazione peggiorerà perché aumenterà la disperazione". "Chiediamo meno burocrazia sul vino" recitava un cartellone e "Siamo alla frutta" un altro. "Speriamo che la popolazione capisca lo sforzo che facciamo e ci supporti – ha aggiunto Mirco Dagnoni che a Vigevano coltiva riso e mais -. La gente ci acclama, ha capito che questa non è una battaglia soltanto nostra, è una guerra di tutti".

"La manifestazione – hanno spiegato gli organizzatori – ha visto l’adesione anche di agricoltori giunti da Melegnano e della province di Brescia e Alessandria. Sono coltivatori che rappresentano diversi ambiti agricoli, dal riso al vino. Contestiamo le politiche agricole dell’Unione Europea che mettono a rischio l’intero settore primario. Andremo avanti nella protesta, diffusa anche in Francia, Germania e in altri Paesi dell’Europa, sino a che non saremo ascoltati". E, proprio chi arrivava da più lontano era contento nell’essere accolto con gli applausi come una star: "Ci riempie di gioia - ha sottolineato Martina Terraroli –, tutti si stanno rendendo conto che le rivendicazioni non sono soltanto nostre"