Nuota nel Mar Glaciale Artico per mille metri. Impresa del manager di Cremella

L’uomo dei ghiacci, alias Paolo Chiarino, ha compiuto l’ennesima impresa. Addosso solo un semplice costume

Paolo Chiarino, manager d’azienda di 56 anni

Paolo Chiarino, manager d’azienda di 56 anni

Cremella (Lecco) - Un chilometro di bracciate nel gelido mare Glaciale Artico, senza muta, con la temperatura esterna ancora più fredda dell’acqua. A compiere l’impresa da brividi è stato nei giorni scorsi "l’uomo dei ghiacci", alias Paolo Chiarino, manager d’azienda di 56 anni di Cremella.

Il campione del mondo di ice swiming ha nuotato in un fiordo alle Svalbard, arcipelago che non solo si trova all’estremo settentrionale della Norvegia di cui fa parte, ma costituisce terre abitate in assoluto più a nord del pianeta dove hanno il coraggio di viverci stabilmente nemmeno 3mila persone. "Artico 1 km fatto! Temperatura dell’acqua – 1", ha commentato sui social. Addosso aveva solo costume, cuffia e occhialini, come per un normalissimo bagno in piscina invece che in mezzo agli iceberg. "Il freddo non è la sensazione peggiore – ha assicurato -. Quanto ti immergi non senti più nulla perché perdi sensibilità. Subentra però il dolore fisico. Vorresti uscire dall’acqua il prima possibile ma insieme pensi il contrario, perché uscire è il momento più critico e fuori fa ancora più freddo".

È il primo italiano e il quinto uomo al mondo ad aver nuotato praticamente come natura crea sia al Polo Nord, sia in Antardite. Non è infatti certo nuovo a iniziative simili: oltre che in Artide e Polo Sud ha inoltre nuotato nel ghiacciaio del Perito Moreno in Siberia e ha effettuato la traversata dello Stretto di Bering, scortato dai marinari di due incrociatori militari russi: 135 chilometri di staffetta, ritenuta la più difficile mai tentata e realizzata nella storia degli sport estremi. Ha inoltre partecipato alla Ultraman in Canada di 10 km nuoto, 420 km in bici e 84 km di corsa a piedi, si è cimentato nella traversata del Lago di Zurigo e i 46 km di Manatthan Island Marathon Swim.

Il nuotatore al largo, anzi al larghissimo della Norvegia non era solo: c’era un’altra quindicina di atleti con cui ha condiviso almeno alcune delle sue missioni impossibili diventate possibili grazie a lui. Il suo ritorno a casa è previsto per domani. "Quando compi simili imprese ti assalgono mille dubbi come credo capiti a tutti coloro che praticano sport estremi – ha spiegato -. Poi però vince la voglia di superare un altro limite, quello che se stessi. Non lo faccio infatti per gli altri. Lo faccio per me. Per mettermi alla prova, non per vincere una medaglia".