
Non avrebbe dovuto essere lì Gaspare Allegra (nella foto), l’avvocato di 37 anni, nipote del superlatitante boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro, che domenica è morto in un canalone sul Grignone. Non avrebbe dovuto, intanto, per la zona rossa: Albairate dove risiedeva, sebbene abbia meno di 5mila abitanti, si trova a più di 30 chilometri dalle montagne lecchesi. Non avrebbe dovuto nemmeno perché suo fratello Francesco, di 24 mesi più piccolo, non aveva voglia della gita. I due inoltre avrebbero dovuto fermarsi più in basso, nella zona della Porta di Prada, ma hanno proseguito oltre verso il rifugio Bietti-Buzzi, nonostante Gaspare indossasse solo un paio di scarponcini da trekking e Francesco un paio di scarpe con le suole a carrarmato. "Si erano accorti che era meglio tornare indietro - racconta l’avvocato 64enne Giovanni Bosco, che aveva reclutato Gaspare nel suo studio legale di Abbiategrasso per la loro comune origine di Castelvetrano -. Purtroppo Gaspare è scivolato, la zaino in cuoio lo ha sbilanciato e trascinato nel canalone di neve ghiacciata. Quando il destino chiama non si può scampare".
I soccorritori dell’eliambulanza di Como e i tecnici del Soccorso alpino, hanno impiegato più di un’ora per individuare il 37enne ormai esanime: era nascosto dall’ombra del Grignone e dalle chiome degli alberi contro cui si è schiantato, 350 metri più in basso. La giacca di colore verde che aveva addosso, inoltre, ha reso la localizzazione ancora più difficile. Domani il suo feretro verrà trasferito a Castelvetrano, dove verrà seppellito vicino al padre Rosario, arrestato e finito in varie inchieste, morto nell’estate 2019 mentre era in attesa di giudizio nello stesso processo che vedeva implicato il figlio. D.D.S.