DANIELE DESALVO
Cronaca

I 200 omicidi, i morti nell’acido, la leadership: Franco Coco Trovato fra realtà e leggenda nera

Anziano, stanco e in carcere: il boss arrestato a Lecco nel 1992 è solo all’apparenza fuori dai giochi. La conferme nelle intercettazioni dell’ultima operazione anti-ndrangheta: c’è anche la nipote Giusy

Franco Coco Trovato  fu arrestato dai carabinieri il 31 agosto 1992 nella pizzeria "Wall Street" di via Belfiore a Lecco

Franco Coco Trovato fu arrestato dai carabinieri il 31 agosto 1992 nella pizzeria "Wall Street" di via Belfiore a Lecco

Lecco, 30 settembre 2023 – È anziano, stanco e almeno all’apparenza fuori dai giochi. Franco Coco Trovato, 76 anni compiuti il 2 maggio, 31 dei quali trascorsi in cella al 41 bis dopo essere stato arrestato la mattina del 31 agosto 1992 nel suo ristorante Wall Street in centro a Lecco, è però sempre Franco Coco Trovato, il Totò Riina della ‘ndrangheta della Calabria prima e della Lombardia poi, in grado di comandare in tutta Italia, Sardegna compresa, anche dal carcere.

Sapere dove termina il vero e cominci invece la leggenda non è semplice, nemmeno per inquirenti e investigatori. Di certo conta e spaventa ancora.

Lo hanno confermato, a loro insaputa, alcuni degli indagati nell’ultima operazione antimafia messa a segno la settimana scorsa – nome in codice Karphatos – sotto la guida dell’ex procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri.

Tra loro anche la nipote Giusy, 38 anni di Galbiate, figlia di Pino, fratello minore del capo dei capi, morto il 19 febbraio 2020 all’età di 66 anni, uno dei pochi della famiglia mai lambito da procedimenti giudiziari. "A Franco ce ne hanno accollati, quanti ce ne hanno accollati Giu? – chiede proprio alla nipote un interlocutore intercettato –. 200 vero?!? 200 omicidi...Mio papà mi ha detto che in provincia di Catanzaro conosciamo solo una persona che a Milano ha comandato. E come si chiama? Franco Coco, ha comandato in tutta Italia. Era diventato il secondo di Totò Riina. Un po’ di anni è stato insieme a Totò Riina".

E ancora: "Io non capisco come mai comandava a Milano, però abitava a Lecco – si legge nelle trascrizioni delle intercettazioni allegate agli atti d’inchiesta –. Ma non solo a Milano! Tutte le parti, pure in Sardegna comanda lui e ti sto dicendo che lui era in galera e le persone morivano".

Del boss, Sandrinello o Sandrinu, il suo ex autista Alessandro Nania, 70enne di Calolziocorte, raccontava che Coco Trovato uccideva le persone gettandole in una vasca di acido, come Giovanni Brusca con il piccolo Giuseppe Di Matteo:

"A Lecco aveva un capannone, aveva una vasca più grande di questo appartamento, di acido; le persone vive ci buttava e si scioglievano... con tutte le robe ce le immergeva... Franco ordinava a Sandro di portare i corpi e lui li calava nell’acido".