
di Lorenzo Pardini
Sedici anni, un sorriso stampato sul viso, grinta da vendere e voglia di divertirsi. Basterebbero queste semplici parole a descrivere l’essenza di Matilde Villa. La classe 2004, di Lissone è uno dei perni del Costa Masnaga e con le sue giocate ha regalato punti e vittorie al la squadra di Paolo Seletti. Proprio come lo scorso 28 novembre dove ha realizzato ben 36 punti per la sua squadra nella sfida casalinga contro la Dinamo Sassari terminata sul 76-57 per le biacorosse.
Un’impresa che la consacra nell’Olimpo del basket femminile: mai nessuna giocatrice – a meno di 16 anni (Matilde li avrebbe compiuti il 9 dicembre) – era stata capace di un’impresa simile. Pra il record appartiene proprio a Matilde, che si prende un pezzo di storia del basket. Inoltre la fuoriclasse del roster lecchese, nonostante la giovane età, al momento è la miglior realizzatrice italiana del campionato con 18.4 punti di media a partita. "Sono molto felice – ci racconta -, ma non penso a questi traguardi. Il mio obiettivo è di vincere e portare punti alla mia squadra, il Costa Masnaga".
Matilde gioca a basket da dieci anni: "Ho iniziato a sei anni per caso. Insieme a mia sorella gemella, Eleonora, siamo andate a vedere l’allenamento di nostro fratello. Mentre eravamo lì, abbiamo iniziato a palleggiare e l’allenatrice, vedendoci, ci ha detto: “Perchè non venite a giocare qui?“. E da lì abbiamo iniziato". Villa gioca nel ruolo di playmaker, mentre Eleonora è una tiratrice: "Abbiamo caratteri diversi, ma insieme ci facciamo forza per andare avanti". Matilde, nonostante gli allenamenti e le partite in serie A1, non trascura la scuola.
"Sono al terzo anno del Liceo Sportivo di Carate Brianza e ho la media del 7,5 – sottolinea -. Mi piace quello che studio, ma merito anche del basket che è un’ottima valvola di sfogo. Non vedo l’ora di tornare in classe e vedere dal vivo i miei compagni perché la didattica a distanza non è la stessa cosa". Matilde non nasconde i propri sogni. "Non voglio fare il passo più lungo della gamba, ma un domani mi piacerebbe vestire la maglia azzurra. Già quest’anno ero in odore di convocazione, ma purtroppo non avevo ancora il passaporto che sto facendo adesso. E poi, c’è sempre un pensierino anche per il basket oltreoceano". E a sedici anni è giusto puntare alto.