Morto sui monti abruzzesi: "Un amico degli animali"

Monticello Brianza, il saluto dell’esploratore Pierre de Chabannes ad Albertini "Gli allocchi da lui allevati hanno favorito un importante ripopolamento sulle Alpi" .

Morto sui monti abruzzesi: "Un amico degli animali"

Enrico Albertini il sessantenne di Monticello Brianza morto in montagna Allevava uccelli in pericolo di estinzione

"Grazie di tutto, mon ami. Riposa in pace". È l’ultimo saluto del fotoreporter, consulente scientifico ed esploratore Pierre de Chabannes al suo amico Enrico Albertini, il 69enne di Monticello Brianza che allevava uccelli in pericolo di estinzione, che la vigilia di Ferragosto ha perso la vita sulla Maiella, dopo essere precipitato in un burrone per una quarantina di metri. I due, insieme a Joel Sartore, uno dei fotografi più famosi del National Geographic, seguivano un progetto unico nel suo genere nel fragile arcipelago del Sudest asiatico per salvare specie rare, come il gufo reale delle Filippine, minacciato dall’abbattimento del 75% delle foreste planeziali. "Ho perso un grande amico – sono le parole di Pierre de Chabannes -. Il suo sostegno al mio lavoro e la sua dedizione all’allevamento e alla conservazione dei gufi sono stati molto stimolanti. Il suo impegno per i predatori notturni è stato e rimarrà di grande ispirazione".

Cordoglio è stato espresso anche da tutti i più grandi ricercatori e gli appassionati di ornitologia internazionali. "Nel corso della sua vita Enrico ha ottenuto alcuni incredibili primati, come il primo allevamento di gufi pescatori di Pel – sottolineano ad esempio dallo Scottish Owl Centre, il più grande parco per gufi al mondo -. Gli allocchi degli Urali da lui allevati hanno contribuito a reintrodurli nelle Alpi austriache. Il suo lavoro è stato e rimarrà davvero fonte di ispirazione. Ci mancherà moltissimo". Il funerale verrà probabilmente celebrato martedì a Cortenuova, dove aveva trasformato la sua Villa Albertini Quintavalle, una splendida dimora, in un paradiso di 5 ettari per volatili minacciati. Daniele De Salvo