Morto nell’ex cementificio, tre nei guai

Morto nell’ex cementificio, tre nei guai

Morto nell’ex cementificio, tre nei guai

Processo fissato a fine maggio, davanti al Gup di Como, per la morte di Zdravko Ljubas, operaio croato di 63 anni, deceduto il 2 luglio 2020, mentre lavorava all’interno della ex cementeria di Merone, in via Alessandro Volta. È stato trascinato a terra assieme alla trave che stava tagliando, morendo sul colpo in un drammatico infortunio. Il sostituto procuratore di Como Simone Pizzotti ha chiesto il processo per le tre figure ritenute responsabili della sicurezza nel cantiere e della prevenzione, a carico delle quali ipotizza il concorso in omicidio colposo. Si tratta del datore di lavoro e del capocantiere e responsabile in materia antinfortunistica, entrambi croati, e del coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori. L’operaio era dipendente della ditta croata Dominator, con sede italiana a Gorizia, a carico della quale viene ipotizzato un illecito in violazione delle normative che dovrebbero garantire adeguata prevenzione e tutela dei lavoratori. Ljubas era arrivato in zona da pochi giorni, per svolgere i lavori di cui era stato incaricato: la dismissione del mulino 7 all’interno della ex cementeria, assieme ad altri colleghi. Al momento dell’infortunio si trovava a circa tre metri di altezza, intento a rimuovere una struttura, ed era caduto. Era precipitato dall’impalcatura, seguito un pezzo metallico che lo aveva schiacciato. Pa.Pi.