Morterone, il Comune più piccolo: "Solo 31 abitanti, ma indipendenti valiamo di più"

L'Istat certifica ancora il record per il borgo abbarbicato al Resegone. Il sindaco: qui tutti si aiutano. Aggregarsi? "Non conviene. Da soli abbiamo portato la banda larga"

Neve a Morterone

Neve a Morterone

Morterone (Lecco) - Morterone diventa più grande, ma resta il paese più piccolo d’Italia. Lassù, a mille metri di quota alle pendici del Resegone, a 16 chilometri di strada ripida tutte curve dall’unico borgo collegato al resto del mondo, abitano 31 persone. Lo certifica l’Istat. Sono due in più del 2021. Il più giovane abitante del minuscolo borgo che d’inverno pare un presepe è Denis, ha poco più di 24 mesi, è stato il primo fiocco azzurro dopo 8 anni; il più anziano ne ha 87. Il sindaco è Dario Pesenti, avvocato di 59 anni, che alle ultime elezioni ha sconfitto l’avversario del Partito gay lgtb+, il 33enne Andrea Grassi, diventato lo stesso assessore: sia loro, sia tutti gli altri consiglieri comunali abitano altrove.

Sindaco, Morerone cresce. Se lo aspettava?

"Resistiamo e tutto sommato restiamo stabili; qualche anno siamo qualcuno in più, qualche altro in meno. D’estate a Ferragosto, quando le seconde case si riempiono, in realtà arriviamo fino a 300 abitanti".

Che servizi ci sono a Morterone?

"C’è solo un ristorante, che all’occorrenza funge da negozietto, poi un Postamat. Ogni domenica e tutti i festivi comandati arriva un sacerdote a dire messa, mentre il Comune è a Ballabio. Abbiamo inoltre uno museo d’arte contemporanea all’aperto. C’è anche una stalla comunale. Di recente è stata installata la fibra ottica, che ci permette di mantenere una dimensione''bucolica' e nel contempo di proiettarci verso il futuro, per lavorare in smart working e accedere ai servizi digitali".

Chi abita a Morterone?

"A Morterone ci sono persone che lo hanno scelto proprio per quello che è, cioè un piccolo paese di montagna isolato e in mezzo alla natura".

Ha senso mantenere l’autonomia di una realtà così piccola?

"Io ritengo di sì. Preservare l’autonomia permette di valorizzare questo territorio. Accorpare Morterone ad altri paesi non ci avrebbe permesso ad esempio di cominciare a sistemare la strada di accesso, usufruire di bandi e finanziamenti per installare stazioni di ricarica per auto e bici elettriche, disporre appunto della fibra ottica. Senza la nostra autonomia ci sarebbe molta meno attenzione alle peculiarità di Morterone che rischierebbe di essere abbandonato e scomparire".

Quali sono le priorità per Morterone?

"Intanto occorre sempre manutenere la strada per consentire a tutti di raggiungere il paese. Poi bisogbnerebbe cercare con il trempo di rendere il paese più attrattivo, con qualche struttura ricettiva. Abbiamo partecipato a un bando, ma non ha aderito nessuno perché è difficile coniugare la buona volontà che c’è alle esigenze economiche di chi intende gestire un’attività".