Martina uccisa a 27 anni dal West Nile dopo lotta con leucemia: "Ci hai insegnato tanto"

Palloncini fucsia lanciati il cielo per il funerale della 27enne. L'amore della famiglia: "Siamo orgogliosi di te"

Martina Mancuso

Martina Mancuso

Pescate (Lecco) - «Siamo orgogliosi di te . Ci hai insegnato tanto. Hai sempre nascosto la sofferenza con un sorriso". Mamma Orietta e papà Franco sono fieri di Marti, la loro "bambina" che non c’è più, morta a soli 27 anni perché la febbre West Nile l’ha portata via dopo che aveva combattuto "senza mai piangersi addosso" e vinto la leucemia. Attorno a mamma Orietta , papà Salvatore, al fratello Luca e ad Antonio, il compagno di una vita che si è spenta troppo presto, ieri, durante il funerale celebrato nella chiesa di Pescate, si sono strette centinaia di persone, troppe per la piccola chiesa prepositurale non abbastanza capiente per accoglierle tutte; in molte sono così rimaste sul sagrato. E da quel sagrato, in un silenzio surreale carico di partecipazione, commozione e tanto dolore, i centinaia di parenti, amici, conoscenti, anche molti "sconosciuti" ma non estranei ad un lutto che ha coinvolto tutti, a Pescate come a Colle Brianza di dove era originaria, hanno salutato Marti per l’ultima volta lasciando volare in cielo, come lei è volata in cielo, una nuvola di palloncini fucsia, il suo colore preferito.

Ad un palloncino c’era attaccata la sua foto: i capelli corti che le stavano ricrescendo dopo la chemio per poter affrontare il trapianto di midollo, un sorriso contagioso e le dita a V di "vittoria" per indicare che ce l’aveva fatta a sconfiggere il mostro del maledetto tumore del sangue. "Pensa veramente di avercela fatta e noi con lei – ha raccontato dal pulpito il prevosto don Matteo Gignoli – Speravano che si fosse lasciata il peggio alla spalle... Invece è successo quello che è successo...". È cioè successo che una piccola fastidiosa zanzara l’ha punta, infettandola con il virus West Nile, roba da nulla di solito, devastante però per chi come lei era già debilitata e senza difese immunitarie: la malattia tropicale le ha provocato un’encefalite, Marti è entrata in coma e sabato è morta, in un letto dell’ospedale San Gerardo di Monza dove era in cura. "Non possiamo più stringerti tra le nostre braccia ma ti stringeremo e terremo sempre nel nostro cuore – le parole di mamma Orietta e papà Franco, devastati dal dolore -. Sei la nostra bambina. Siamo fieri di te. Sei stata una combattente".