DANIELE DE SALVO
Cronaca

L’Alberghiero evita il fallimento, dai 400mila euro di debiti all’utile di 3.500 euro in un anno: ecco cosa è successo

Lecco, il Cfpa di Casargo cambia ricetta e riesce a scongiurare il default grazie a una serie di iniziative e all’itnervento di Francesco Maria Silverij, presidente di Apaf e Augusto Giuseppe Amanti

L'alberghiero di Casargo

L'alberghiero di Casargo

Dal bilancio in profondo rosso di quasi 400mila euro, all’utile di 3.500 euro, nel giro di una dozzina di mesi o poco più. Il Cfpa di Casargo, il Centro di formazione professionale alberghiero della Provincia di Lecco che era sull’orlo della bancarotta, è salvo. La ricetta? Niente sprechi, risparmi e un pizzico di fortuna. Gli artefici del miracolo economico sono due: Francesco Maria Silverij, 75 anni, presidente di Apaf, che è l’Agenzia provinciale per le attività formative cui fa capo la scuola della Valsassina per chef, mire, bartender, e dal prossimo settembre anche mastri casari, amministratore comunale di lunghissimo corso con trascorsi anche in Silea, che è la Spa lecchesi dei rifiuti, e in Ferrovie Nord; Augusto Giuseppe Amanti, 77 anni, componente del Cda, ex direttore di banca, oltre che vicepresidente dell’Anpi della Valsassina e custode della memoria di tutti i 402 deportati e internati valsassinesi durante la Seconda guerra mondiale.

I consiglieri provinciali si sono affidati a loro nel novembre 2022 per un’impresa che sembrava impossibile, quella cioè di evitare appunto il fallimento dopo mezzo secondo di attività del Cfpa di Casargo. "È stato quasi un miracolo, ma ci siamo riusciti", commenta il presidente Francesco Maria Silverij, dopo l’approvazione con voto unanime del bilancio consuntivo, chiuso con un attivo di 3.682 euro, mentre durante il precedente esercizio la perdita era 375mila euro. "Intanto abbiamo eliminato tutti gli sprechi, in cucina, nei laboratori, ovunque e con la collaborazione di tutti, dagli allievi, ai professori ai collaboratori – spiega meglio l’ex bancario -. Abbiamo inoltre razionalizzato le spese di gestione.

Tutto ciò senza ridurre assolutamente la qualità dell’offerta formativa né dei servizi ai nostro studenti. Non è solo questione di far quadrare i conti, ma anche di insegnare ai nostri studenti come lavorare". L’aspettativa e le dimissioni di due dipendenti non sostituiti hanno ulteriormente contribuito a ridurre le spese. "Ha aiutato certamente pure l’aumento del numero di iscritti complessivi – aggiunge di nuovo Augusto Giuseppe Amanti -. Attualmente gli studenti sono 140, il prossimo anno scolastico dovrebbero essere 150".