REDAZIONE LECCO

Militare prende tempo al telefono e salva un ragazzo

Convinto a confidarsi e bloccato. Il ventenne si stava per buttare. ma è stato raggiunto sul cellulare

Si stava per buttare dal ponte di Paderno d’Adda in diretta telefonica, ma i carabinieri sono riusciti a “intercettarlo“ e salvarlo in extremis. È successo una delle scorse sere, quando un giovane di 20 anni della zona, distrutto da problemi personali e una relazione naufragata, ha tentato il gesto estremo.

A lanciare l’allarme è stato un familiare preoccupato perché non riusciva a rintracciarlo.

Il militare al lavoro nella centrale operativa della compagnia di Merate invece è riuscito a stabilire un contatto telefonico direttamente con lui: lo ha ascoltato con pazienza, calmato, confortato, guadagnando preziosissimi minuti per mobilitare i colleghi di pattuglia. "Non ne posso più, non ce la faccio a vivere così, io mi ammazzo", ha continuato a ripetere il 20enne.

Dall’altro capo del telefono il centralinista in divisa ha intuito dove il ragazzo si sarebbe probabilmente diretto, cioè al San Michele, il ponte dei suicidi, e lì ha immediatamente dirottato sia i colleghi di pattuglia sia i sanitari del 118.

Non si sbagliava: quando i soccorritori sono arrivati sul posto il 20enne aveva già scavalcato la balaustra del viadotto tra le grida terrorizzate degli automobilisti di passaggio che il carabinieri in collegamento telefonico in caserma ha potuto sentire in diretta.

Proprio mentre stava per abbandonare la presa per lasciarsi precipitare di sotto nel vuoto i carabinieri di Brivio, che sono stati i primi a raggiungere il ponte San Michele, lo hanno afferrato praticamente al volo con il rischio di essere trascinati pure loro nel vuoto.

Il giovane è stato poi affidato ai paramedici che lo hanno trasferito in ospedale a Lecco, perché al San Leopoldo Mandic di Merate il reparto di Psichiatria è chiuso da mesi e non c’è neppure uno psichiatra di guardia.

I carabinieri invece finito il turno sono tornati a casa: non hanno arrestato super latitanti, né sequestrato partite di droga e nemmeno risolto cold case. Hanno però difeso e salvato ciò che di più prezioso esiste: la vita di una persona.

Daniele De Salvo