"Una metro fra Lecco e Oggiono. Per ridurre i volumi di traffico"

L'idea di Pierfranco Mastalli, presidente di Legambiente lecchese ed ex assessore provinciale

Pierfranco Mastalli, presidente di Legambiente lecchese

Pierfranco Mastalli, presidente di Legambiente lecchese

Lecco - Una metropolitana leggera a Lecco, tra Lecco e Oggiono, Lecco e Calolziocorte e Lecco e Mandello. La propone Pierfranco Mastalli, presidente di Legambiente lecchese ed ex assessore provinciale per ridurre almeno il numero di pendolari dell’auto e delle macchine in transito da e per il capoluogo, specialmente durante gli orari di punta. Per realizzarla suggerisce intanto di ripristinare le vecchie fermate del treno soppresse in città, alle Caviate e all’ex Piccola velocità, che era lo scalo merci. "La metro leggera lecchese non è un sogno, ma è un necessario e coerente comportamento anche in applicazione del recente dettato costituzionale in tema di ambiente – spiega -. Per questo si chiede il ripristino delle aree di fermata lungo le linee ferroviarie in città, a partire da quella alle Caviate, che erano già presenti nel Piano di governo del territorio appena scaduto".

Già nel 2014 avevano perorato la causa della metropolitana leggera lecchese anche il vicesindaco di Lecco di allora, Vittorio Campione, e l’assessore regionale all’Ambiente Claudia Maria Terzi, mentre il sindaco di Galbiate, Livio Bonacina, aveva annunciato l’istituzione di una fermata nell’area della Cava Mossini sulla Lecco–Molteno. In seguito però l’idea di una metropolitana leggera è stata abbandonata per progetti sul prolungamento della tangenziale Est da Usmate fino alle porte di Lecco.