Merate, sanità ancora in blocco dopo l’attacco hacker. Dati sensibili venduti sul dark web

Problemi nel reparto di Radiologia all'ospedale Mandic per il responso dei tamponi. Al momento di riavviare il sistema si è verificato un nuovo blackout

Uffici ospedalieri (Archivio)

Uffici ospedalieri (Archivio)

Lecco - Avrebbero dovuto risolvere i problemi, invece li hanno peggiorati, aggravando ulteriormente la situazione. Il sistema informatico della sanità pubblica provinciale è ancora in blocco: si tratterebbe dei postumi dell’attacco hacker messo a segno dopo Natale. Dall’altro giorno, dopo un tentativo fallito di ripristino, risultano infatti “in down“ sia i sistemi per la trasmissione delle immagini delle lastre effettuate in Radiologia al San Leopoldo Mandic di Merate e la stampa dei relativi referti, sia per la comunicazione del responso dei tamponi a cui vengono sottoposti tutti i pazienti da ricoverare.

I guai sono cominciati lunedì alle 13 i tecnici, quando i tecnici informatici dell’Asst hanno scollegato i pc dai server per riavviarli: si è trattato di un intervento programmato per eseguire il backup dei dati e dei file violati dopo il massiccio colpo dei pirati informatici che tra la sera del 27 e la mattina del 28 dicembre hanno violato la rete e i programmi interni degli ospedali di Lecco e Merate e per installare ulteriori sistemi di sicurezza. L’operazione avrebbe dovuto durante un’oretta. Così però non è andata: al momento di riavviare tutto si è verificato un ulteriore blackout, dovuto probabilmente non ad un errore nelle procedure, ma a quanto pare alle conseguenze proprio dell’attacco hacker di tre settimane prima.

"Lunedì abbiamo avuto problemi per lavori sulla rete che hanno ritardato la refertazione dei tamponi sebbene ci siamo quasi rimessi in pari – confermano da Asst - Ci sono stati inoltre problemi sui dispositivi della Radiologia dell’ospedale di Merate". A farne le spese sono stati soprattutto gli operatori sanitari e i pazienti del reparto di Pronto soccorso del San Leololdo Mandic, "paralizzati" dall’impossibilità rispettivamente di formulare e ottenere diagnosi attendibili, sia per quanto riguarda le radiografie sia per quanto riguarda i tamponi.

Proseguono intanto le indagini degli agenti della Polizia postale per accertare gli effetti dell’assalto degli hacker e per provare a individuare i colpevoli, che potrebbero aver agito con una inconsapevole "talpa" interna, che magari inavvertitamente ha infettato i sistemi con un malware. Risulta siano finiti in vendita nel black market del dark web migliaia di dati estremamente sensibili di pazienti e dipendenti dell’Asst che infatti lamentano un aumento esponenziale di telefonate, mail e sms di spam, promozioni commerciali e messaggi truffa. Qualcosa di analogo sta succedendo pure a Padova.