
Il lago di Sartirana è spesso teatro di gare di pesca
Merate, 3 settembre 2020 - Il lago di Sartirana dopo settimane di agonia è tornato a respirare e con esso i pesci che vivono nelle sue acque scampate alla mattanza di inizio agosto scatenata dalla carenza di ossigeno. Lo stato di salute del piccolo bacino lacustre resta però estremamente grave e il rischio di un altro improvviso tracollo è ancora alto. Per questo l’assessore all’Ambiente Andrea Robbiani ha approvato una terapia d’urto della durata tra i 2 e i 3 anni e dal costo di 2 milioni e mezzo di euro che si spera arrivino almeno in parte dal Pirellone poiché il lago si trova nella Riserva regionale del lago di Sartirana appunto. L’obiettivo è bonificare il lago da 14mila metri cubi di sedimento di 50 centimetri sul fondale composto da fango, depositi organici e sostanze inquinanti che lo stanno soffocando.
A elaborare la cura è stato l’idrobiologo Alberto Negri che ha salvato diversi laghi prealpini, con Lorenzo Negri e Gabriele Borsani. L’intervento prevede che il fondo venga dragato e aspirato tramite idrovore: il materiale rimosso verrà depositato e immagazzinato a riva e filtrato in modo che l’acqua ripulita venga reimmessa nel lago che subirà una sorta di ringiovanimento o di lifting di almeno 40 anni. Verrà inoltre sfalciato parte del cannetto in modo da eliminare parte dell’origine delle sostanze organiche che contribuiscono all’inesorabile eutrofizzazione del lago.
Anche i proprietari dei terreni attorno al lago dovranno ripulirli e se intenzionati cederli all’Amministrazione comunale oppure coltivarli con essenze autoctoni. I pescatori invece dovranno per quanto possibile eliminare le specie «aliene» come pesce siluro, il pesce gatto, la carpa erbivora e la carpa argentata: nel vicino stagno di San Rocco è stato rinvenuto pure un pirahna. Al vaglio c’è pure l’eventualità di irrore già da subito il lago con acqua pulita, scavando una pozza sorgiva oppure con idranti, come del resto avvenuto il mese scontro durante la fase critica. Il tempo tuttavia stringe, per questo Andrea Robbiani preme per cominciare l’operazione entro ottobre del prossimo anno, nel 2021: «E’ la nostra ultima occasione – ha dichiarato -. Se i fondi non arriveranno dalla Regione entro i termini previsti reperiremo le risorse come Comune».