DANIELE DE SALVO
Cronaca

Chiara Monti, a soli vent’anni è vigile del fuoco volontario a Merate: “Voglio aiutare gli altri”

Mascotte del distaccamento si è aggiunta ad altre tre colleghe.Una scelta che parte da lontano la sua, ispirata da famiglia e fratelli. “È stata dura, ma fin da piccola sognavo di entrare in questo mondo”

Chiara Monti, 20enne di lecco, vigile del fuoco volontario

Merate (Lecco) –  Tutti da piccoli , almeno una volta, abbiamo sognato di fare i pompieri da grandi. Come Grisù, il draghetto del cartone animato nato dalla matita dei fratelli Nino e Toni Pagot, che alla fine di ogni puntata, rivolgendosi al padre Fumè Draconis, esclamava: "Mi spiace papà, ma io sarò pompiere, sarò pompiere, sarò pompiere". Per Chiara Monti, studentessa di Lecco di 20 anni, il sogno di Grisù è diventato realtà. Da sei mesi indossa la divisa di vigile del fuoco volontario. È una dei quattro vigili del fuoco donna e tra le ultime arrivate tra le fila del distaccamento di Merate.

Perché sei diventata una vigile del fuoco?

"Volevo aiutare gli altri, come mio fratello e mia sorella. Mio fratello è un militare, mia sorella un’infermiera. A me però non piacciano le armi e non sarei nemmeno in grado di lavorare in un ospedale. Così ho scelto di diventare una vigile del fuoco. L’ho sempre desiderato, fin da bambina, quando guardavo le serie tv o i film sui vigili del fuoco"

È stata dura?

"Fisicamente per me lo è stato. Ho dovuto allenarmi parecchio, perché durante gli interventi bisogna saper resistere al caldo e alla fatica, essere veloci e precisi e muoversi con parecchio carico addosso, tra divisa, dotazioni di sicurezza e strumentazione di soccorso".

Tu sei di Lecco. Perché hai scelto di prestare servizio al distaccamento di Merate?

"Perché a Merate c’è il gruppo Allievi, l’unico in tutta la provincia, che affianca chi è già vigile del fuoco, senza naturalmente partecipare alle attività operative".

Quale intervento ti è piaciuto di più compiere?

"Il salvataggio di un gattino, a Casatenovo. Era rimasto bloccato in un tubo e lo abbiamo liberato. Siccome era un randagio, l’ho adottato e l’ho portato a casa con me. L’ho chiamato Bagheera, come la pantera de Il libro della giungla".

E quello che invece che ti ha toccato di più in negativo?

"È stato un intervento di soccorso per una ragazza di vent’anni che si è tolta la vita. Purtroppo non c’era più nulla da fare. Quando siamo arrivati era già morta. Le urla di dolore e di disperazione della madre mi hanno veramente straziato. Non riesco a levarmele dalle orecchie, e soprattutto dalla mente e dal cuore".

Ti piacerebbe diventare Vigile del fuoco effettivo?

"Non lo so. Al momento penso a finire la maturità; sto ultimando il liceo economico sociale. Poi vorrei laurearmi in Geologia. Ciò che mi frena è che, se diventassi un vigile del fuoco effettivo, verrei destinata in una sede lontano da casa, mentre io vorrei restare in zona".

Quante ragazze e donne siete?

"Siamo in quattro, su circa quarantacinque colleghi in tutto. Nonostante sia un ambiente ancora prettamente maschile, non mi sento comunque per nulla a disagio. Io personalmente non ho mai riscontrato alcuna differenza tra maschi e femmine, tantomeno alcuna discriminazione".