
Il municipio di Merate
Merate, 16 gennaio 2025 – Merate cresce. Per la prima volta la seconda città della provincia di Lecco ha superato la quota dei 15mila abitanti. Un traguardo atteso già alla fine del secolo scorso, quando le previsioni degli estensori del Piano regolatore indicavano che sarebbe stato non solo raggiunto ma addirittura infranto entro l’inizio del nuovo millennio, eppure sempre e solo sfiorato. Almeno fino ai giorni scorsi.
Secondo i conteggi effettuati per le statistiche annuali dagli impiegati dell’Anagrafe, al 31 dicembre 2024 a Merate risultano 15.020 residenti. Sono 7.816 donne e 7.204 maschi. Sono 41 in più rispetto numeri di fine 2023. Il saldo demografico negativo dei 70 nati a fronte dei 180 morti, è compensato da 678 immigrati rispetto ai 527 emigrati. I funzionari comunali insieme alla responsabile Claudia Consonni stanno per scrupolo svolgendo ulteriori conteggi, ma i calcoli sono esatti.
È stata già trasmessa un’informativa in Prefettura, anche per sapere se il superamento della soglia dei 15mila comporti eventuali modifiche ed adempimenti nella gestione dell’amministrazione comunale. “Al momento non cambia nulla – anticipa però Mattia Salvioni, che verrà ricordato negli annali come il “sindaco dei 15mila abitanti” -. L’unico effetto di aver raggiunto e superato i 15mila residenti sono le elezioni con l’eventuale doppio turno e ballottaggio. Occorre però che i meratesi siano più di 15mila al 31 dicembre dell’anno prima in cui si svolgono le elezioni comunali. Le prossime da noi dovrebbero svolgersi nel 2029, quindi bisogna che si sia ancora più di 15mila alla fine del 2028”.
Per il resto non sembra ci siano altri stravolgimenti significativi. Non dovrebbero nemmeno aumentare gli stanziamenti governativi. “Lo scaglione che comporterebbe modifiche importanti per quanto riguarda stanziamenti e funzionamento interno è quello dei 30mila abitanti”, spiega il primo cittadino. Che aggiunge: “Credo che per tutti noi sia comunque un bel traguardo. Ora siamo veramente una città a tutti gli effetti. Soprattutto credo che sia un segnale positivo perché indica che Merate non sta perdendo di attrattiva e che cresce senza che negli ultimi periodi si sia costruito eccessivamente”. A differenza degli anni ‘70 e ‘80 col boom urbanistico.