Mazzette e si evita l’attesa. I casi contestati sono 47

Chiuse le indagini sull’ex primario di Oculistica di Esine

Il pm Donato Greco ha chiuso l’inchiesta a carico di Giovanni Mazzoli, l’ex primario del reparto di Oculistica all’ospedale di Esine lo scorso giugno arrestato per concussione, truffa aggravata, peculato, falso. Stando all’accusa il professionista, che dopo le manette era stato sospeso dalla struttura sanitaria e poi si era dimesso, avrebbe indotto gran parte dei suoi pazienti che dovevano essere sottoposti all’intervento di rimozione delle cataratte a consegnargli mazzette tra i 500 e i 700 euro per saltare le liste d’attesa lunghissime previste dal Centro unico di prenotazione. Un modus operandi che la procura ritiene accertato in almeno 47 casi, 17 in più rispetto a quelli contestati all’epoca dell’esecuzione dell’ordinanza cautelare. La sua posizione dunque si complica. Non solo: stando all’accusa avrebbe poi visitato al poliambulatorio di Esine in regima di ‘intramoenia’ facendosi pagare in contanti, omettendo di rilasciare fattura e non girando il dovuto alla Asst, avrebbe poi finto di essere in ospedale timbrando il badge in entrata e in uscita, mentre in realtà si dedicava alla libera professione al di fuori dei tre pomeriggi a settimana autorizzati garantendosi così lo stipendio dell’ente pubblico e l’onorario per le visite private. I carabinieri gli avevano sequestrato un tesoro di quadri, orologi, e circa 350mila euro in contanti.