Mandello, processo Gilardoni Raggi X: "Redaelli è colpevole: condannatelo"

Tre anni e mezzo chiesti per l’ex direttore del personale. Assoluzione per Ascabi Orsini e Papagianni

Il tribunale

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Mandello, 27 febbraio 2020 - L’ex capo del personale della Gilardoni Raggi X, Roberto Redaelli, va condannato a 3 anni 6 mesi e 20 giorni, mentre Andrea Ascani Orsini e Maria Papagianni devono essere assolti seppur con la formula dubitativa. È la richiesta fatta ieri, al termine di due ore di requisitoria, dal viceprocuratore onorario Pietro Bassi. L’accusa ha passato in rassegna tutti i fatti accaduti tra il 2013 e il 2016

Imputati l’ex capo del personale Roberto Redaelli, per maltrattamenti e lesioni, Andrea Ascani Orsini, socio di minoranza dell’azienda di Mandello del Lario e il medico del lavoro Maria Papagianni per omissioni e mancati controlli. Dal processo è uscita la principale imputata Maria Cristina Gilardoni, ex patron della Gilardoni Raggi X di Mandello Lario, accusata di maltrattamenti e lesioni nei confronti dei suoi dipendenti: lo scorso giugno il giudice monocratico Martina Beggio aveva accolto l’istanza dei legali dell’imprenditrice e dichiarato l’incapacità di stare in giudizio. Durante il processo sono stati sentiti operai e impiegati: in trentasei si sono costituiti parte civile e hanno raccontato vessazioni, insulti, sputi e schiaffi che ricevevano dall’ex patron e dall’ex capo del personale della Gilardoni Raggi . Le indagini della Squadra Mobile di Lecco ha scoperchiato il mobbing che avveniva nella prestigiosa azienda di Mandello. Nelle due di requisitori l’accusa ha posto in evidenza i principali episodi, quindi si è rifatto ad una sentenza della Cassazione del 2014 sul mobbing in fabbrica che fa al caso della Gilardoni RaggiX. "È il primo processo di questa portata in questo tribunale - ha detto Pietro Bassi -. I fatti sono stati accertati e ci siano delle precise responsabilità".

Secondo l’accusa, l’ex capo del personale non sarebbe stato un mero sottoposto di Maria Cristina Gilardoni, ma l’unico in grado di influenzare l’anziana imprenditrice uscita di scena dal processo. Per questo motivo è stata chiesta la condanna per l’ingegner Roberto Redaelli: tre anni e mezzo. Invece per gli altri due imputati - il socio di minoranza Andrea Ascani Orsini e il medico del lavoro Maria Papagianni - l’accusa si è pronunciata per l’assoluzione, con la formula “perché il fatto non costituisce reato“. «Non ci sono prove sufficienti - ha concluso Bassi – per chiedere una condanna". Dopo l’accusa hanno preso la parola le parti civili che si sono associate alle richieste di condanna e chiesto risarcimenti, poi l’udienza è stata poi aggiornata a marzo.