Maltempo a Lecco: fango, paura e mille evacuati

Timori per una diga, i torrenti devastano interi paesi

La diga di Pagnona al limite della capacità

La diga di Pagnona al limite della capacità

Lecco, 13 giugno 2019 - L'incubo Vajont in Alto Lario dove un migliaio di persone tra Dervio, Premana e Primaluna in provincia di Lecco ieri mattina sono state evacuate d’urgenza per scampare ad una fiumana di fango e detriti. In seguito all’improvvisa ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Valsassina e sulla sponda orientale del lago di Como, sono esondati contemporaneamente i torrenti Varrone, Molinata, Noci, Fus e Fossiga, praticamente tutti i corsi d’acqua della zona, che hanno rotto gli argini in più punti e hanno investito come una furia i tre paesi.

Una sorta di tsunami ha travolto e bloccato strade, compresa la Sp 72 (unica alternativa alla Statale 36) e la ferrovia tra Lecco e Sondrio, rendendo estremamente complicato l’intervento dei soccorritori e la fuga degli sfollati. Abitazioni, negozi, garage e attività produttive sono stati invasi, con danni per milioni. A Dervio sono stati sgomberati in 800 per il timore che la diga più a monte, a Pagnona, tracimasse o cedesse, altri 200 tra Primaluna e la frazione di Cortabbio in Valsassina e una cinquantina a Premana, la patria delle forbici e dei coltelli ma anche della Camp, l’azienda di attrezzature da montagna. Molti hanno trovato ospitalità da familiari, altri nei centri di prima accoglienza allestiti in fretta e furia.

In serata il via libera al rientro. Il prefetto Michele Formiglio oltre a decretare lo stato di emergenza ha mobilitato vigili del fuoco da tutta la Lombardia, carabinieri, poliziotti, volontari della Protezione civile, tecnici del Soccorso alpino e sanitari del 118. «In attesa che la situazione torni sotto controllo stiamo avviando la procedura per chiedere che dal governo ci riconoscano lo stato di emergenza nazionale», annuncia l’assessore regionale al Territorio Pietro Foroni.