DANIELE DE SALVO
Cronaca

Malcom e la faida con l’amico di famiglia: cosa c’è dietro l’omicidio di Calolziocorte

Arrestato un 25enne originario del Burkina Faso: avrebbe accoltellato la vittima sotto gli occhi della mamma e davanti alla telecamere. L’appello del sindaco: "Non lasciateci soli"

Malcom Maou Darga, il 23enne del Burkina Faso ucciso alla stazione di Calolziocorte

Malcom Maou Darga, il 23enne del Burkina Faso ucciso alla stazione di Calolziocorte

Malcom conosceva chi lo ha ucciso. È un italiano di 25 anni originario del Burkina Faso, proprio come era un italiano originario del Burkina Faso lui, Malcom Mazou Darga, il ragazzo di 23 anni compiuti il 12 giugno, che l’altro pomeriggio hanno accoltellato a morte sulla banchina della stazione ferroviaria di Calolziocorte sotto gli occhi della mamma. In pieno giorno, in un luogo pubblico pieno zeppo di telecamere e a poche decine di metri dal posto di polizia della Polfer. L’assassino, a quanto risulta, era un suo amico, per questo Malcom e la mamma sono stati colti di sorpresa. Gli agenti della Mobile di Lecco e della Polfer lo hanno identificato e catturato a tempo di record grazie anche alle immagini delle telecamere della stazione: si nascondeva a casa della sua ragazza, dove lo hanno stanato ieri mattina all’alba.

Ora è detenuto in carcere a Pescarenico. Il 25enne ha ucciso Malcom con due fendenti letali, sferrati con precisione quasi chirurgica: uno alla coscia, con cui gli ha reciso la femorale, l’altro, il colpo fatale per finirlo mentre stava provando a scappare, dritto al petto, finendo per perforargli un polmone. "Sono tutt’ora in corso le indagini volte a verificare i motivi dell’aggressione", spiegano dalla questura. Probabilmente si è trattato di una sorta di faida tra amici, forse per questioni e affari personali, ma inquirenti e investigatori per ora mantengono il massimo riserbo. Malcom, che si faceva chiamare Masu, aveva avuto un passato turbolento, aveva frequentato tipi poco raccomandabili e nel 2021 aveva avuto pure qualche guaio giudiziario, finendo per un periodo in prigione dopo aver aggredito il passeggero di un treno. Ora però si era rimesso in riga e aveva trovato lavoro come manovale. Malcom si era trasferito a Calolziocorte solo da un paio di settimane, insieme alla mamma, al papà, che è stato tra i fondatori di un centro culturale islamico nella vicina Airuno e alle due sorelle, una che va alle superiori, l’altra all’università. Prima abitavano ad Airuno in un appartamento di una palazzina popolare da cui sono stati sfrattati.

«Siamo vicini ai genitori di Malcom", sono le parole di cordoglio del sindaco di Airuno Alessandro Milani, che lo aveva incrociato di recente e a cui lui si era rivolto con educazione per salutarlo dandogli del lei. "Un episodio gravissimo", commenta l’assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa. Il primo cittadino di Calolzio Marco Ghezzi, oltre ad esprimere vicinanza ai familiari di Malcom, chiede adesso una mano per riportare ordine e decoro in stazione, uno dei posti più pericolosi: "Non possiamo pensarci solo noi e i nostri cinque agenti della Polizia locale".