DANIELE DE SALVO
Cronaca

Malati psichiatrici soli. Non ci sono specialisti

A Lecco i pazienti aumentano: cinquemila le cartelle cliniche aperte ma gli ospedali e i servizi territoriali pubblici restano senza professionisti.

Malati psichiatrici soli . Non ci sono specialisti

Malati psichiatrici soli . Non ci sono specialisti

Lecco – Vietato soffrire di disagio e disturbi psichici. Negli ospedali e nei servizi territoriali pubblici della provincia di Lecco non ci sono specialisti a sufficienza che assistano le persone con fragilità mentale, né posti letto per ricoverarle e ora se ne è andato pure il primario del reparto di Psichiatria dell’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco, che non è durato nemmeno nemmeno dodici mesi.

"Mancato superamento del periodo di prova del dipendente", recita la delibera anonima del 22 aprile scorso, firmata dal responsabile delle Risorse umane dell’Asst lecchese. Il dipendente è Roberto Nava, 59 anni, che lo scorso maggio era stato nominato appunto primario della Psichiatria dell’Alessandro Manzoni di Lecco. I motivi del mancato superamento del periodo di prova non sono noti. Sembra tuttavia si tratti di una soluzione concordata, per potersi disimpegnare da un reparto dimezzato, sia nei numeri degli psichiatri, sia dei posti letto, ridotti ad 8 appena, mentre il reparto di Psichiatria del San Leopoldo Mandic di Merate è chiuso ormai dal novembre 2020. I pazienti però aumentano: sono circa 5mila le cartelle cliniche aperte e settimanalmente si presentano una quindicina di nuovi casi, il 10% dei quali gravi, tra cui pure tanti giovani.

"Durante tutto il giorno in ospedale a Merate, durante la notte Lecco, in caso di arrivo spontaneo di un paziente con disturbi mentali o manifestazioni psichiatriche in degenti in altre unità operative, se il problema non si risolvesse è così necessario trasferirlo in ambulanza un centro attrezzato – spiega il sindacalista Francesco Scorzelli, funzionario dell’Usb -. A seconda dei casi provvede un infermiere ad accompagnarlo, oppure un rianimatore". Può essere infatti necessario sedare i pazienti più esagitati o sofferenti. "La situazione ha iniziato a tracollare già nel 2019, poi è ulteriormente peggiorata con la chiusura durante la pandemia della Psichiatria di Merate con l’illusione di recuperare infermieri e oss per occuparsi dei pazienti positivi al Covid – prosegue il sindacalista dell’Usb -. È stato l’inizio della fine. Gli psichiatri, rimasti senza reparto e senza infermieri né oss, se ne sono infatti andati altrove".