Lecco, niente piscina galleggiante nel nuovo lungolago: costa troppo

Le anticipazioni del progetto definitivo sul restyling: l'impianto "glamour" della Malpensata non si farà

Il lungolago di Lecco

Il lungolago di Lecco

Lecco - Niente foto da urlo da postare in Instagram sul futuro lungolago di Lecco. Non verrà infatti più realizzata la piscina galleggiante della Malpensata, che avrebbe dovuto essere addirittura più più bella di quella del Gran Hotel Tremezzo di Tremezzina in provincia di Como, tra le 50 più instagrammabili del mondo.

Il progetto definitivo per il futuro lungolago di Lecco è finalmente pronto. Verrà presentato in settimana ai consiglieri comunali, ma trapelano già alcune indiscrezioni. La prima è appunto che la piscina galleggiante su lago non verrà più realizzata: costerebbe troppo, sia costruirla, sia poi gestirla e mantenerla, specie in seguito all’impennata dei prezzi di energia e materie prime.

Il progetto finale è stato elaborato in base ai disegni dell’architetto valtellinese Paola Viganò, con studio a Milano Porta Ticinese che insegna anche in Belgio e a Venezia, che si è aggiudicata il concorso "Waterfront" per la riqualificazione del lungolago e del lungofiume Adda. Uno degli elementi più qualificanti era costituito proprio da una piscina e una piattaforma galleggianti.

Le tavole prevederebbero pure il porticciolo della Malpensata, un’oasi naturale del Bione, passerelle e una pista ciclabile, che dovrebbe arrivare fino alle Caviate per poi innestarsi e proseguire con la ciclovia di Abbadia Lariana, interventi questi che invece risulta siano stati confermati.

"L’obiettivo è la trasformazione degli ambiti del lungolago e lungofiume per rinnovarne l’immagine, rafforzarne la visibilità e implementarne la fruibilità sostenibile, entro logiche di integrazione con i contesti, di tutela dei patrimoni naturali e culturali, di aumento dell’attrattività", aveva spiegato in occasione della proclamazione della vincitrice del concorso, l’assessore ai Lavori pubblici Maria Sacchi.

Ci sono a disposizione più di 5 milioni e mezzo di euro del Pnrr per rendere e valorizzare le inconfondibili linee delle due catene non interrotte di monti e i golfi. Il tempo tuttavia stringe: entro l’estate dovranno essere licenziato il progetto esecutivo, bandita la gara e affidati i lavori, altrimenti i finanziamenti statali verranno revocati.