L’omaggio alla prima zona rossa d’Italia con il rombo di 40 Ferrari

L’omaggio  alla prima zona rossa d’Italia con il rombo di 40 Ferrari

L’omaggio alla prima zona rossa d’Italia con il rombo di 40 Ferrari

CODOGNO (Lodi)

Questa volta non sono arrivate ambulanze con le loro sirene all’interno dell’ospedale come avvenne tre anni fa, in piena pandemia, ma un paio di Ferrari che hanno risalito la rampa del presidio di viale Marconi, si sono fermate davanti alla porta d’ingresso e fatto sentire il loro rombo.

Altri rumori, altre suggestioni, altri sentimenti ieri mattina, totalmente diversi dall’atmosfera cupa e frenetica del febbraio del 2020 quando all’interno del nosocomio fu isolato il primo caso di Covid d’Europa. L’iniziativa di omaggio e festa, con una quarantina di esemplari di Ferrari provenienti dalla Lombardia, è stata chiamata "La zona rossa", in un gioco di parole che non dimentica l’istituzione della prima cintura di protezione attorno a Codogno per opporsi al Covid ma che esalta, oggi, il colore rosso dei bolidi di Maranello.

Gli organizzatori, Comune di Codogno, Ferrari Club di Lodi e Ferrari Club Caprino Bergamasco, hanno voluto proprio ricordare i momenti bui di tre anni fa con un momento significativo al mattino: una tappa all’ospedale con l’entrata simbolica di una Ferrari F8 Tributo e di una Ferrari Enzo, il “silenzio” suonato da un componente della banda di Triuggio e l’omaggio di una scultura dell’artista Mirko Roncelli raffigurante il pilota automobilistico lodigiano Eugenio Castellotti consegnato nelle mani del dottor Francesco Giangregorio, in rappresentanza del personale medico e infermieristico. Poi il giro è proseguito al cimitero e al monumento delle vittime del Covid di via Collodi. Nel pomeriggio, poi c’è stata la presentazione del libro "Nel cuore della Formula I", presso la Fondazione Lamberti, alla presenza dell’autore Ercole Colombo.

Mario Borra