REDAZIONE LECCO

L’ingegnere visionario che amava i fiori

Gabriele Giussani, sindaco di Brunate e progettista del Faro Voltiano si preoccupò anche delle future generazioni

"Ai mè fieu che duman vegnaran dopu de nung" ovvero "Ai miei ragazzi che domani verranno dopo di noi". Brunate, anni Cinquanta. Alto, magro, il naso aquilino, la parlata in dialetto comasco nobile, è ormai sindaco e ha in animo di costruire una scuola. È Gabriele Giussani, figlio di un’antica e agiata famiglia milanese, un uomo che ha preso a cuore le sorti del ridente paesello di montagna che domina sulla città di Como.

Gabriele Giussani è, tra l’altro, il progettista del Faro, dedicato al celebre scienziato Alessandro Volta in occasione del centenario dalla nascita e da lui voluto in cima al monte Tre Crocette, dal quale domina il lago di Como e non solo.

Sempre in prima linea nel tenere vivi i ricordi, Giussani non si lascia sfuggire che il geniale inventore della pila e scopritore del gas metano, visse a balia proprio a Brunate, dove una lapide ne fa ricordo. Sindaco vivace e operoso, Giussani muore improvvisamente nel 1959 lasciando tutta la popolazione affranta. Oggi è sepolto nella tomba di famiglia, presso il Cimitero Maggiore di Como.

Ingegnere con una mente eccellente, è molto operoso e si occupa di svariati progetti tra cui "La Casa dell’Artista sul Lago" presentato alla V Triennale di Milano con Terragni e Lingeri, celebri nomi del razionalismo comasco e premiato con il diploma d’onore. Anche il progetto per l’ampliamento dell’Ospedale Valduce di Como degli anni Trenta porta la sua firma.

Nel 1936 Giussani promuove la "Festa del Narciso" per esaltare la bellezza di questi fiori che, a Brunate, crescevano abbondanti e spontanei insieme alle genziane. I carri addobbati sfilavano dal "Nidrino" e il piu’ bello vinceva.

Sindaco attento ai bisogni della popolazione, dedica la sua vita a migliorare le condizioni di vita di tutti. Sotto la sua guida viene asfaltata la principale via Volta e posato il porfido in tutto il centro storico. La piantumazione con ciliegi della via per Civiglio incantava i turisti a primavera così come la passeggiata "alla Rotonda".

Non è solo il sentimento del bello a guidare le scelte del sindaco che fa sistemare il lavatoio pubblico nella località del Laghetto, un intervento da tempo invocato dalle donne. Ma il progetto a lui più caro resta sicuramente la scuola elementare, e dovette faticare non poco per ottenere i finanziamenti necessari. Dopo la sua morte improvvisa la popolazione decise di dedicare a lui la scuola, e dieci anni più tardi questo desiderio diventò realtà.

"Attenzione e cura" sono le parole d’ordine di Gabriele Giussani e ne ha fatto un modo di vivere: pensava a tutti e anche ai suoi amici e colleghi caduti in guerra. Così nel 1956 inaugurò un monumento commemorativo nel cimitero di Brunate. Quest’uomo, che ascoltava i desideri ma anche i bisogni dei suoi abitanti, rimane nel cuore di tutti loro. Ancora oggi a dicembre viene consegnata una borsa di studio agli alunni meritevoli che porta il nome di Gabriele Giussani.