Lierna, l’ecomostro infestato d’amianto: troppi ritardi nella rimozione

L’indice di degrado imponeva i lavori di bonifica entro agosto ma nu lla ancora è stato fatto

L’ex seminario clarettiano è stato costruito negli anni Cinquanta: ormai cade a pezzi

L’ex seminario clarettiano è stato costruito negli anni Cinquanta: ormai cade a pezzi

Lierna (Lecco) - Un ecomostro infestato d’amianto sul lago di Como. È l’ex seminario clarettiano di Lierna, un casermone alto cinque piani di 10mila metri quadrati con tanto di chiesa interna, costruito negli anni ‘50 e inaugurato nel 1961 per essere completamente abbandonato già prima della fine dello scorso millennio. Ora è fatiscente e praticamente vuoto, se non per alcuni locali assegnati come rimessaggio alle penne nere del paese.

Il gigante di calcestruzzo cade letteralmente a pezzi ed è diventato terra di conquista di vandali e qualche sbandato. Soprattutto, però, costituisce una bomba d’amianto a orologeria.

L’ordigno ecologico e sanitario avrebbe dovuto essere disinnescato entro l’estate. Così tuttavia non è stato: i lavori di rimozione della fibra killer non sono nemmeno mai cominciati, nonostante un indice di degrado e quindi di pericolosità riscontrato ad agosto 2021 molto elevato, che per legge impone di agire nel giro di 12 mesi.

Il sindaco Silvano Stefanoni ha pure firmato un’apposita ordinanza, rimasta però lettera morta, come una grida manzoniana. Ci sono circa 1.200 metri quadrati di eternit e fibrocemento da rimuovere: il vento a cui è costantemente esposto l’edificio potrebbe facilmente disperdere la polvere di asbesto deteriorato ovunque, in un raggio di centinaia di metri, in un’area affollata di turisti ormai ad ogni stagione. Sempre che non sia già accaduto.

Dai banchi di opposizione, i consigliere comunali di minoranza provano a stare con il fiato sul collo del primo cittadino che hanno interpellato più volte, senza tuttavia ottenere risposte chiare e nemmeno ultimatum ai proprietari dell’ex seminario clarettiano. "Il 23 marzo 2021 abbiamo presentato un’interrogazione, il 28 luglio una seconda e il 2 settembre abbiamo sollecitato e ottenuto una relazione, in base alla quale entro lo scorso agosto avrebbe dovuto essere eseguito un intervento di rimozione dell’amianto", spiegano i consiglieri Marco Mauri e Nunzio Marcelli, che rivelano anche che già nel dicembre 2020 era stata firmata un’ordinanza sindacale senza alcun effetto. I due sono tornati alla carica pure settimana scorsa.

Nel 2009 l’ecomostro è stato venduto per 2 milioni e mezzo di euro ai soci di una immobiliare. In base al piano regolatore dovrebbe essere raso al suolo e ricostruito da capo per diventare un complesso residenziale piuttosto che essere trasformato in casa di riposo, clinica privata o albergo.