Legnone, tragedia del jet: c’è l’ipotesi errore umano

Lecco, all’origine del tragico schianto costato la vita a un pilota inglese forse una non corretta valutazione di chi era alla cloche

Giampaolo Goattin, uno dei due piloti precipitati

Giampaolo Goattin, uno dei due piloti precipitati

Lecco, 21 marzo 2022 - Un errore umano. E’ una delle ipotesi che stanno valutando sia i magistrati, sia gli specialisti delle diverse commissioni d’inchiesta che devono stabilire le cause del disastro aereo che mercoledì scorso sul Legnone è costato la vita al pilota inglese di 49 anni Dave Ashley e la distruzione di un apparecchio da oltre 20 milioni di dollari. Qualora al termine degli accertamenti venisse confermata tale eventualità, occorrerà comprenderne l’origine: una manovra imprecisa che ha mandato in stallo l’M 346 dopo un looping, forse una valutazione sbagliata sulla quota, o un malore della vittima, a cui il top gun 53enne Gianpalo Goattin  sopravvissuto all’incidente potrebbe aver lasciato il controllo del velivolo per permettergli di imparare i segreti del jet che avrebbe poi a sua volta trasmesso ad altri piloti a cui era destinato.

Nonostante fosse in perfetta forma fisica, l’ex istruttore Raf era reduce da una collisione in volo avvenuta nel 2019 nei cieli del Qatar durante una simulazione di combattimento, in seguito alla quale si era dovuto eiettare dal suo aereo, riportando gravi ferite. "Quando ho tirato la maniglia per il sedile eiettabile ho sentito la schiena spezzarsi mentre uscivo, quando poi ho colpito il flusso d’aria la maschera e la visiera si sono staccate – aveva raccontato-. Sembrava che qualcuno mi avesse colpito in faccia con una mazza. Mi sono rotto l’orbita e ho pensato di aver perso l’occhio destro". Potrebbe risultare determinante, se non altro per eliminare un’ipotesi, l’autopsia a breve, in attesa di recuperare rottami e scatola nera, un’operazione per la quale ci vorrà tempo.