REDAZIONE LECCO

Coronavirus, a Lecco un pool antimafia contro le infiltrazioni

Lo ha costituito il prefetto Michele Formiglio. E' coordinato dal capo di gabinetto. I settori a rischio sono la sanità, gli appalti pubblici, l'agro-alimentare, i rifiuti e il turismo

La riunione del pool antimafia

Lecco, 22 aprile 2020 - Un pool antimafia per impedire agli esponenti della criminalità organizzata di infettare l'intera l'economia provinciale già a rischio e di infiltrarsi tra gli imprenditori che si occuperanno della ricostruzione post-coronavirus. Ne fanno parte il capo di gabinetto della prefettura di Lecco e viceprefetto aggiunto Marcella Nicoletti che è anche la coordinatrice del gruppo, il vicequestore della Dia di Milano Marilena Di Paolo, il comandante della Mobile Danilo Di Laura, il tenente colonnello Claudio Arneodo vicecomandante provinciale dei carabinieri e il colonnello Antonio Gorgoglione a capo del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardi di finanza lecchese. A istituire il gruppo è stato il prefetto di ferro Michele Formiglio.

I SETTORI A RISCHIO - I settori che potrebbero essere travolti dalla pandemia della mala organizzata sono quelli della sanità, in particolare dell'approvvigionamento delle mascherine e dei dispositivi di protezione individuale oltre che delle apparecchiature cliniche destinate ai reparti di Terapia intensiva, gli appalti pubblici, la logistica della filiera agro-alimentare e il turismo. “Qualcuno potrebbe cercare di avvantaggiarsi delle semplificazioni amministrative e burocratiche connesse con l’emergenza, oppure degli cospicui investimenti e dei finanziamenti comunitari”, spiega il prefetto, che teme che il contagio del malaffare si possa espandere pure allo stoccaggio e allo smaltimento dei rifiuti speciali ospedalieri.

LE AZIENDE IN CRISI - Gli investigatori dell'Osservatorio sulla criminalità organizzata legata all'emergenza sanitaria, che si sono riuniti martedì in teleconferenza, avvertono inoltre che qualcuno potrebbe approfittarne per il cambio di assetti societari e di proprietà in corsa, come del resto già avvenuto parecchie volte nel territorio lecchese, come dimostrato dalle numerose inchieste giudiziarie, dalle ripetute operazioni e retate antimafia e dalle numerose interdittive antimafia, sette delle quali sono state firmate proprio dal prefetto Michele Formiglio in soli sette mesi. “Particolare attenzione deve essere riservata alle aziende in crisi colpite dai provvedimenti restrittivi rimaste senza liquidità e che necessitano di capitali per la ripresa delle attività”, conferma il capo di gabinetto Marcella Nicoletti alla guida del pool.