
Il dottor Andrea Salmaggi
Lecco, 4 agosto 2017 – E' rimasto sotto i ferri per dieci ore consecutive. Neurologi, neurochirurgi, neuroradiologi, otorinolaringoiatri, neurofisiologi e anatomopatologi si sono alternati in camera operatoria e hanno lavorato ininterrottamente fianco a fianco per asportargli un voluminoso tumore cranico che gli comprimeva il cervello e i vasi neurovascolari.
A subire il delicato ed eccezionale intervento compiuto all'ospedale Alessandro Manzoni di Lecco è stato un paziente di ciquant'anni. Il cancro, di origine meningea, infiltrava e comprimeva le strutture più nobili dell’encefalo in particolare il tronco- encefalo e in nervi cranici che provvedono all’innervamento del volto e delle strutture laringee e faringee responsabili della mimica facciale, della fonazione e della deglutizione. Se non fosse stato operato sarebbe andato incontro a una lenta agonia, senza possibilità di mangiare, bere e parlare.
Le indagini cliniche effettuate sul paziente hanno permesso di stimare il rischio operatorio ed il corretto planning chirurgico grazie ad un confronto collegiale e multidisciplinare tra tutti gli specialisti. L’intervento è stato anticipato da una procedura angiografica preoperatoria, svolta da Alessandro Lunghi, primario della Neuroradiologia dell’Azienda socio-sanitaria territoriale provinciale, con embolizzazione, cioè con l’esclusione dei maggiori vasi ematici afferenti al tumore per poter ridurre il sanguinamento durante l'operazione potendo così ridurre i tempi operatori ed i rischi per il paziente.
Quattro giorno dopo, l’uomo è stato sottoposto all’intervento chirurgico di asportazione della massa tumorale, effettuato dai neurochirurghi Daniela Vismara e Gianluca Grimod. L’intervento, durato dieci ore, ha consentito di rimuovere pazientemente il tumore a piccoli pezzi staccandolo progressivamente dalle strutture neurovascolari e cerebrali, preservandole sia anatomicamente chefunzionalmente e riducendo al minimo le manipolazioni del cervello e del tronco encefalo. Adesso il paziente, dopo una degenza senza complicanze, si trova presso ricoverato il centro riabilitativo dell'Umberto I di Bellano per migliorare il suo recupero.
“Tutto questo – spiega il neuroncologo Andrea Salmaggi, direttore del Dipartimento di Neuroscienze - è stato possibile grazie ad un approccio esteso alla base del cranio ed all’orecchio interno, eseguito anche con l’aiuto Maddalena Satta, direttore attuale dell’Otorinolaringoiatria, ed al monitoraggio neurofisiologico eseguito dalla neurologa Luisa De Toni Franceschini. La diagnosi istologica è stata poi elaborata dai colleghi dell’Anatomia patologica, Giorgio Rossi ed Emanuele Dainese”.