Fabio Landrini
Cronaca

Lecco, marcia a piedi nudi per i profughi

Centinaia di persone alla manifestazione di «Noi tutti migranti»

L’iniziativa messa in campo ieri pomeriggio in via Balicco a Lecco e davanti al Ferrhotel

Lecco, 12 settembre 2015 - Centinaia di uomini e donne, giovani e meno giovani, di diverse etnie, hanno tolto le proprie scarpe fuori dal Ferrhotel di Lecco, in via Ferriera. Lì si sono incamminati, rigorosamente a piedi nudi, verso il centro.

È andata in scena ieri, poco dopo le 18, la «Marcia delle donne e degli uomini scalzi», ripresa dal comitato «Noi tutti migranti» dopo il successo avuto a Venezia. Si tratta di una manifestazione organizzata per sensibilizzare sul tema dei richiedenti asilo politico che in questo momento si trovano nel territorio lecchese. Luogo scelto per la partenza, è stato l’edificio che sta ospitando un centinaio di profughi come centro di prima accoglienza, diventato un vero e proprio simbolo. Il corteo, formato anche dai migranti ospitati nel Ferrhotel e ai Resinelli, oltre che dal sindaco Virginio Brivio, è proseguito quindi per via Balicco, ha sostato in piazza Diaz davanti al municipio, poi ha proseguito in via Cavour, concludendosi in piazza Garibaldi.

«In questo momento si parla molto degli slogan della Lega nord, ma si ignora il pensiero di tante persone che la vedono diversamente e non si conoscono appieno le molte azioni di solidarietà vera e concreta che ci sono anche a livello territoriale – spiega Guerrino Donegà, rappresentante del comitato –. L’obiettivo di questa manifestazione è quello di rivendicare con forza i quattro cambiamenti evocati nel testo dell’Appello di Venezia: la certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti. Chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti. Creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino. Ma soprattutto eliminare il distinguo tanto sbandierato soprattutto da alcuni partiti tra rifugiati di guerra e rifugiati economici: chi rischia tutto emigrando, lo fa per ragioni vitali, sia se fugge dalla guerra e dalle ingiustizie politiche, sia se lo fa dalla povertà e dalla miseria». Durante la manifestazione è stata promossa una raccolta di scarpe nuove maschili (numeri dal 39 al 44), da donare ai rifugiati dei Resinelli che ne sono sprovvisti.