
di Daniele De Salvo
La recordwoman italiana della staffetta 4x400 indoor ha tagliato uno dei traguardi più importanti, quello della maternità. Nei giorni scorsi l’ex atleta olimpica Elena Bonfanti, 32 anni di Castello Brianza, ha messo al mondo Lara, la sua prima figlia, 47 centimetri di lunghezza per poco più di 3 chili di peso. La campionessa della velocità azzurra, che ha partecipato ai Giochi olimpici di Londra nel 2012 e di Rio nel 2016 ha voluto diventare mamma all’ospedale di Merate.
"Una scelta ponderata, disponevo di molte altre opzioni", racconta Elena, che dopo aver appeso le scarpette al chiodo e aver lasciato il tartan delle piste di atletica è ora medico di base a Lecco e tra l’altro è figlia della storica ex ginecologa del Mandic, Elisabetta Ratti. "Ora posso sostenere con certezza sulla base dell’esperienza che è stata la decisione giusta", prosegue. Anche Claudia Nicolai, 35 anni di Carnate, per il suo secondogenito Cristiano, settimana scorsa, ha optato per il reparto di Ostetricia e Ginecologia diretto dal Gregorio Del Boca affiancato da Anna Biffi.
"Ormai è una tradizione di famiglia – spiega lei -. Oltre al mio primogenito che ora ha due anni all’ospedale di Merate sono nati i miei sei nipotini". "Noi donne qui non veniamo trattate come pazienti, ma come persone. Tutti, dai medici, alle ostetriche, alle infermieri sono sempre presenti e attente ai bisogni e alle nostre necessità ed evitano dolore inutile". Cinque stelline piene come su Tripadvisor se il San Leopoldo Mandic fosse un hotel per Artemis Tiamkaris, avvocatessa greca, 36 anni, che per l’ultima arrivata Costanza ha scelto sempre il nosocomio brianzolo come per gli altri tre figli di 8, 6 e quasi 5 anni.
"Ci si sente accuditi costantemente, non numeri come nelle strutture più grandi. È per questo che abbiamo scelto di affidarci ai sanitari dell’ospedale di Merate. Sembra di essere a casa, in famiglia". Leonardo, il bimbo dell’architetto Elisa Lauriola di 36 anni, originaria di Barzanò ma ormai stabilitasi a Lugano, avrebbe dovuto nascere invece in una clinica elvetica: ha tuttavia avuto fretta di venire al mondo e la mamma, che si trovava ad Airuno, su consiglio dei medici svizzeri, ha dovuto correre al Mandic, dove ha partorito anche lei settimana scorsa con quasi un mese di anticipo sul termine della gravidanza previsto. "All’inizio ammetto di essermi preoccupata, non ero mai stata prima all’ospedale di Merate, ma io e il mio bimbo non eravamo in condizioni di essere trasferiti – riferisce -. Eppure in pochi istanti tutti i timori sono svaniti per come sono stata trattata. È come se mi conoscessero da sempre, mi sono sentita come in famiglia".