
L’assemblea davanti ai cancelli dell’ex Lucchini
Lecco, 11 aprile 2015 - Raramente in un’assemblea sindacale si respira un’atmosfera così positiva, si vedono tanti sorrisi e si guarda al futuro con serenità. Ma ieri l'assemblea per la nuova Caleotto Spa a cui hanno partecipato i lavoratori non era la solita assemblea per discutere di crisi e problemi ma era l’occasione per riprendere a lavorare dopo l'acquisizione della nuova proprietà, i Gruppi Duferco-Feralpi con un piano di rilancio da 20 milioni di euro.
Mauro Castelli della Fiom-Cgil parla di incontro positivo e spiega: «Con tutti i punti interrogativi del caso c’è comunque una grande soddisfazione, i lavoratori hanno capito, non ci sono state obbiezioni di sorta e nessuno ha detto che non passerà alla Arlenico. Stiamo parlando di un passaggio di quelli belli, la proprietà non ha messo in discussione nulla di quello che c’era prima e tutti i 74 lavoratori saranno reintegrati alle condizioni di prima della chiusura. Tutti hanno una gran voglia di rimettersi al lavoro». Gli operai da settembre 2014 erano in cassa integrazione straordinaria a carico della Lucchini Spa in amministrazione straordinaria.
«Il 22 aprile ci sarà la firma dell’accordo individuale per il passaggio in azienda – spiega Castelli – e durante l’assemblea ci sono state tante domande tecniche sul tipo di passaggio, come si passa ma tutti i diritti acquisiti rimangono, c’è un passaggio di tutto dall’inquadramento all’anzianità e tutti i crediti verso Lucchini restano a Lucchini. La data ipotetica per la riapertura vera, ma dipende dal via libera dell’Antitrust europeo, anche se la proprietà ha detto che non ci sono problemi di sorta, dovrebbe essere tra il 13 e il 18 maggio».
Anche per Giovanni Gianola della Fim-Cisl l’assemblea è andata molto ben: «I lavoratori sono felici di poter riprendere a lavorare. L’accordo che abbiamo fatto va bene perché prevede di riassorbire tutte maestranze con le stesse condizioni economiche che c’erano precedentemente. Adesso inizia la parte più burocratica con l’Antitrust e la firma degli accordi individuali ma non ci aspettiamo brutte sorprese. Poi discuteremo della ripartenza su quanti turni e quante persone inizieranno subito, sono cose che partiranno gradualmente». Gianola ricorda che l’azienda è «ferma da nove mesi e si disperava che potesse essere riattivata e invece il fatto che si riparte è già una grande cosa. Il timore era che il laminatoio non sarebbe mai più stato usato. La preoccupazione dei mesi scorsi di non riprendere più era forte e una volta che la fabbrica sarà aperta tutte le discussioni sindacali, anche le più difficile, diventano fattibili perché c’è lavoro».